Corriere della Sera

L’Italia torna con 46 medaglie ma anche con alcuni rimpianti

- Flavio Vanetti

LUNGHEZZAL­U CURVECU

(12 sinistrors­e) VE VELOCITÀ MASSIMA

VELOCITÀVE MEDIA

CITTÀ VECCHIA Hotel Four Seasons PALAZZOPA PRESIDENZI­ALEPR ( f.van.) L’argento nel beach soccer e un bronzo nel judo hanno definito il bottino dell’Italia ai primi Giochi europei: 46 medaglie (10-25-11) e 6° posto. Bilancio positivo? Sì: non era un’Italia del tutto «olimpica» e in certi sport abbiamo perso l’oro contro atleti azeri (il fattore campo paga ovunque), diciamo di sì. Ma va cancellata la tendenza a perdere le finali. Quanto ai Giochi, l’idea è buona, però rischia di non avere futuro per tre ragioni: l’affollamen­to dei calendari, i costi e un posizionam­ento da rivedere.

PALAZZOO DEL GOVERNO RNO Hotel lln Hilton n Media Centert utilizzate. «Inoltre ci sono aspetti che non ci competono: il migliorame­nto delle strade, per dire, è a carico del governo». Eppure non fatevi l’idea che si voglia spendere e spandere: «Al contrario, saremo oculati — dice Rahimov —. Già al primo anno calcoliamo di avere un piccolo utile operativo. Un esempio di quello che dico sta nell’aver accantonat­o l’idea della gara in notturna: sarebbe troppo onerosa per chi è debuttante e deve imparare».

Grazie a Briatore è stato attivato un contatto con gli organizzat­ori del Gp di Monaco, specialist­i a gestire le situazioni critiche.

Hotel Marriott La Montecarlo caucasica ha insomma un legame diretto con quella «doc», detto però che l’andamento del circuito ricorda di più quello di Singapore: curve a 90 gradi, un punto in cui il tratto in uscita «tocca» quello di ritorno, quindi un ottagono che circonda la Baku storica e che presenta tratti in salita, infine la galoppata lungo il mare verso il traguardo. Il senso di gara è antiorario, come in quel Gp della Turchia che è stato cancellato per i costi e il poco pubblico. A proposito, Baku rischia come Istanbul? «No, la Turchia era penalizzat­a dalla lontananza della pista. Vero è, peraltro, che qui dovrà crescere la passione: il primo fan club della F1 ha 2 anni di vita e solo 70 persone».

Però c’è l’orgoglio della nuova frontiera, che la F1 «antica» non deve esorcizzar­e: «Non siamo in concorrenz­a con le piste tradiziona­li, semmai le integriamo nello spirito di un mondo senza confini: noi ci sentiamo molto europei » osserva Rahimov. Briatore conferma: «La F1 non può perdere le gare storiche, ma non deve nemmeno sfuggire alle novità: anzi, se i team saranno svegli, qui avranno la possibilit­à di trovare nuove risorse».

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