Alcol e farmaci, malore dell’ex nunzio Salta il processo per pedofilia in Vaticano
Wesolowski ricoverato alla vigilia, udienza rinviata. Rischia fino a dodici anni
È durata appena sei minuti ieri mattina, nell’aula del Tribunale vaticano (a pochi passi di distanza dalla Casa di Santa Marta, dove alloggia papa Francesco) la prima udienza del processo penale a carico dell’ex arcivescovo polacco Józef Wesolowski, già nunzio apostolico a Santo Domingo e rinviato a giudizio il 6 giugno per pedofilia e pedopornografia.
Alle 9.32 è arrivata tra le mani del presidente del collegio giudicante, Giuseppe dalla Torre, la cartella clinica di Wesolowski, cittadino vaticano dal 1980, nato in Polonia nel 1948. Stati. Ma girano altre voci molto insistenti, però non confermate: l’ex arcivescovo sarebbe stato trovato in stato confusionale nel suo appartamento dopo aver ingerito varie sostanze chimiche aggiunte ad alcol (comunque non sarebbe un tentativo di suicidio). Ieri, in sala stampa vaticana, era palpabile l’imbarazzo e lo sconcerto: anche l’avvocato difensore Antonello Blasi ha espresso «rammarico, perché l’imputato era disponibile a partecipare al processo, ho saputo solo oggi del malore del mio assistito. Speriamo di poter continuare il processo quanto prima».
L’udienza era attesissima, si tratta del primo processo per pedofilia celebrato nel territorio vaticano. E non è un mistero per nessuno che sia stato