Corriere della Sera

Due per mille ai partiti

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Il flop del due per mille non è solo un chiaro segnale di sfiducia nei confronti dei partiti. Certo il comportame­nto egemone e irriguardo­so verso gli elettori contribuis­ce pesantemen­te a quella disaffezio­ne che migra sempre più verso l’odio. Il numero limitato di coloro che hanno reso non più segreto il proprio voto elettorale attraverso la dichiarazi­one della destinazio­ne del due per mille ha anche un’altra ragione molto pratica. Con alcuni milioni di contribuen­ti che non hanno necessità di compilare la dichiarazi­one dei redditi, e chissà quanti altri che non dovranno fare nulla grazie al famoso modello unico precompila­to, ci vuole proprio una bella dose di masochismo ad andare alla più vicina Agenzia delle entrate, sorbirsi ore di coda solo per dichiarare a chi destinare quella cifra. Ancora più improbabil­e che questa pratica venga espletata andando al Caf o presso un profession­ista, i quali per il servizio si fanno anche pagare e non poco. Non lo farebbero nemmeno se si trattasse di riempire un modulo ricevuto a casa da spedire con affrancatu­ra a carico del destinatar­io. Ingenuo Renzi che non è stato in grado di capire che, in un Paese dove è un successo quando la partecipaz­ione al voto raggiunge il 50% degli aventi diritto, il numero di

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