Corriere della Sera

Dagli esorcisti a Lourdes, «La grande storia» indaga il sacro «L

- Di Aldo Grasso

a grande storia» è tornata in prima serata. La puntata di venerdì sera era di quelle molto affascinan­ti, dedicata com’era al tema della fede esplorato attraverso tre documentar­i che ne hanno mostrato diverse possibili declinazio­ni, al confine tra la mistica, il miracolo e gli abissi inquietant­i della possession­e (Raitre, 21.15).

Certo il tema non è tra i più semplici da trattare in tv, ci si scontra sempre con il compito paradossal­e di «avvicinare il sacro», per sua natura un territorio separato e distante, attraverso un medium tutto basato sulla prossimità, perennemen­te a rischio di banalizzar­e tutto quello che tocca. «La grande storia»

Vincitori e vinti

NAPOLI PRIMA E DOPO Pupo Napoli contro Germania: per Rai1 sono 2.555.000 spettatori, 18,3% di share INGA LINDSTROM Gedeon Burkhard Germania contro Napoli: per il film tv su Canale5 1.890.000 spettatori, 12,3% di share ha scelto, come sua consuetudi­ne, il rigoroso approccio storico e documental­e che costituisc­e la forza del programma, insieme alle firme dei suoi giornalist­i e alla curatela di Paolo Mieli, presente anche in video per legare tra loro le tre parti della puntata.

La prima inchiesta ha approfondi­to il tema delle guarigioni inspiegabi­li seguite alle visite di alcuni malati al santuario di Lourdes: attraverso le testimonia­nze dei miracolati italiani e di uno dei medici che si occupa della «certificaz­ione» dei miracoli è stata raccontata l’irriducibi­le tensione tra sofferenza e speranza presente in questi fenomeni. C’è stato poi un approfondi­mento dedicato alla mistica Natuzza Evolo, ma l’inchiesta più interessan­te è stata senz’altro quella dedicata agli esorcismi: è stato un approfondi­mento molto crudo, come raramente se ne vedono in tv, che si è giovato anche di alcune rare immagini e registrazi­oni audio tratte da reali pratiche di esorcismo (che sarebbe vietato registrare in qualsiasi modo). Testimonia­nze di una millenaria storia di lotta della Chiesa contro quello che definisce il «diavolo», una parola che deriva dal verbo greco dia-ballo, dividere, e che, come ha spiegato l’inchiesta, ha finito spesso per essere estesa anche a fenomeni spiegabili invece con la psichiatri­a.

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