Milano va, ma la giunta scricchiola
Lascia il vicesindaco dopo uno scontro sul bilancio. Un segnale d’allarme per Renzi
Ai tanti segnali di risveglio ed efficienza offerti da Milano in questi mesi, dal miracolo dell’Expo alla rinascita della Darsena e della Galleria fino all’impegno dei privati per mostre e progetti, si contrappone lo sbandamento della maggioranza di Palazzo Marino. Dopo la scelta del sindaco Pisapia di non ricandidarsi, arrivano le dimissioni del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris.
Con le dimissioni del vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, Milano vive uno strano contrappasso: mentre la città va avanti, la giunta che la governa va indietro. Ai tanti segnali di risveglio e di efficienza offerti in questi mesi, dal miracolo dell’Expo, alla rinascita della Darsena e della Galleria, fino all’impegno dei privati con mostre e nuovi progetti, si contrappone lo sbandamento politico della maggioranza di Palazzo Marino. L’abbandono di uno dei protagonisti di punta della stagione arancione è, insieme alla non ricandidatura del sindaco Giuliano Pisapia, un colpo all’immagine del centrosinistra e un gol per il centrodestra. Un segnale di incertezza che si aggiunge alla diatriba irrisolta sulle primarie e sulla scelta del candidato che a questo punto investe direttamente il segretario del partito e premier, Matteo Renzi.
Ada Lucia De Cesaris era fino a ieri una carta da giocare, una possibile opzione anche perché dal giorno dell’annuncio di Pisapia si era caricata sulle spalle il peso di un’altra funzione, oltre alla sua di assessore all’Urbanistica: quello di sindaco ombra. La contrapposizione con una parte del partito su alcune scelte strategiche per la città come il dopo Expo, lo stadio del Milan al Portello, lo sgombero del Leoncavallo, l’hanno sempre più isolata in quell’intransigenza morale che è stata il suo distintivo in questi anni: difendere il bene comune e non piegarsi a compromessi.
Siccome i grandi amori finiscono sulle piccole cose, è successo che a far traboccare il vaso sia stato il voto trasversale Pd-Forza Italia su un’area cani nel quartiere Santa Giulia: una divergenza da sommare ad altre, ben più profonde nello stesso Pd, che messe in fila danno l’idea di uno stato confusionale, come accusa il centrodestra, che contrasta con l’immagine che Milano offre all’Italia e al mondo (e che non prescinde dall’operato della giunta Pisapia).
Sarà un bel rompicapo adesso rimettere in carreggiata una barca che fa acqua e fatica a tenere insieme l’alleanza vincente del 2011, area moderata, società civile, riformisti e sinistra di Sel. Con le dimissioni dell’assessore di punta, c’è un caso Milano per l’assemblea nazionale del Pd che sabato invade inopportunamente i padiglioni dell’Expo. E non è banale turn over di giunta. E’ un campanello d’allarme per il premier:la partita del 2016 doveva essere facile, ma a causa del fuoco amico sta diventando sempre più difficile.