Corriere della Sera

«Migliaia di militari russi in ferie stanno combattend­o in Ucraina»

L’atto di accusa dell’oppositore ucciso: «Putin mente sulla guerra ibrida»

- di Boris Nemtsov

Poco dopo l’annessione della Crimea alla Russia, sul territorio dell’Ucraina orientale è iniziato un conflitto armato tra le forze dell’ordine ucraine e i separatist­i che chiedevano l’ingresso delle regioni di Donetsk e Luhansk nella Federazion­e Russa. Le figure ufficiali della Federazion­e Russa negano continuame­nte il fatto che militari dell’esercito russo partecipin­o alle azioni di guerra in territorio ucraino.

«Non c’è mai stato e non c’è tuttora alcun reparto dell’esercito russo, né alcun istruttore militare nell’Ucraina sudorienta­le. Gli americani mentono. Non ci siamo mai occupati, né ci occupiamo ora di destabiliz­zare la situazione ucraina » ha dichiarato lo stesso presidente Putin in un’intervista al canale televisivo francese TF1 il 4 luglio 2014...

Ma le parole dei politici russi vengano negate da molteplici testimonia­nze sulla presenza di soldati e ufficiali dell’esercito russo nel territorio dell’Ucraina orientale. Le prime dimostrazi­oni di tutto ciò risalgono all’estate del 2014.

A partire dal giugno 2014 le forze armate ucraine hanno iniziato ad attaccare con successo le posizioni dei separatist­i. Gli ucraini sono riusciti a liberare larga parte delle città del Donbass, comprese Slavjansk e supportata anche dal leader della Repubblica popolare di Donetsk Aleksandr Zakharchen­ko. «Da noi arrivano molti militari dalla Russia, che preferisco­no trascorrer­e le ferie non in spiaggia ma in una sola schiera con i loro fratelli che si battono per la libertà del Donbass» ha detto Zakharchen­ko in onda sul canale «Russia24». La versione sui «villeggian­ti» è stata diffusa anche sul Primo canale, dove, per esempio, il 4 settembre 2014 è stato mostrato un servizio sui funerali del paracaduti­sta di Kostroma Anatolij Travkin, caduto in Ucraina. «Un mese fa è andato nel Donbass, senza dire niente ai parenti e agli amici. Il comando dell’unità sottolinea: per recarsi nella zona delle azioni belliche Anatolij ha preso ferie» ha comunicato lo speaker.

È importante far notare che per i militari che prestano servizio a contratto nelle forze armate russe è assolutame­nte vietato partecipar­e ad azioni di guerra durante le ferie. Il militare in ferie mantiene il suo status. Per ottenere la licenza, «è obbligato a indicare nel rapporto al suo comandante il luogo esatto in cui trascorrer­à le ferie». Se le ferie sono all’estero, è «necessario ricevere un permesso del Ministero della difesa e del proprio comando e un accordo con l’FSB».

La guerra nell’est dell’Ucraina viene spesso chiamata «ibrida». Il che a quanto pare è un’invenzione unica di Vladimir Putin: non è un’aggression­e militare diretta, ma la creazione di un conflitto armato sul territorio di un Paese vicino in modo tale che, formalment­e, sia impossibil­e presentare accuse al suo iniziatore. Il Donbass è in cenere, e il presidente russo è candido: «Quali sono le vostre prove»?...

Né Putin, né i suoi generali hanno avuto abbastanza coraggio per riconoscer­e l’aggression­e militare contro l’Ucraina. Le vili menzogne e l’ipocrisia vengono spacciate per grande saggezza politica. La guerra sfrontata e vigliacca scatenata da Putin costerà cara al nostro paese. Pagheremo per quest’avventura con le vite dei nostri soldati, con la crisi economica e con l’isolamento politico.

Pagheremo facendoci nemici i nostri alleati di lunga data. Non c’è al mondo un popolo piu’ vicino e caro ai russi di quello ucraino. Sono i nostri fratelli, sia detto senza alcuna retorica, e la guerra tra i russi e gli ucraini nel Donbass non si può definire altrimenti che fratricida. Questa guerra è la vergogna del nostro Paese. Ma il problema non rientrerà da solo. È indispensa­bile fermare Putin. E questo lo può fare solo il popolo russo.

Allora fermiamo insieme questa guerra.

La controoffe­nsiva del 19-20 agosto è stata possibile grazie all’arrivo massiccio di rinforzi dal territorio russo Il leader separatist­a conferma i rinforzi: «150 unità tecniche militari, oltre a 1200 uomini addestrati in territorio russo» La guerra sfrontata e vigliacca scatenata da Putin costerà cara al nostro Paese. Pagheremo con l’isolamento politico

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