Corriere della Sera

L’utero in affitto e la genitorial­ità non solo biologica

- Di Elvira Serra

Assolti perché il fatto non sussiste. Ma, soprattutt­o, perché «i genitori non sono soltanto quelli biologici» e perché alcuni «concetti» sono ormai «patrimonio acquisito del nostro ordinament­o ed escludono che la genitorial­ità sia solo quella di derivazion­e biologica». Di più: «La tutela del diritto allo status e all’identità personale del figlio può comportare il riconoscim­ento di rapporti diversi da quelli genetici». Sono le motivazion­i della sentenza della quinta sezione penale del Tribunale di Milano che lo scorso marzo aveva assolto una coppia milanese accusata di «alterazion­e di stato»: erano un uomo e una donna diventati genitori di due gemelli a Kiev grazie all’utero in affitto; nell’atto di nascita, trascritto in Ucraina, avevano dichiarato di esserne il padre e la madre, nel rispetto delle leggi locali. I giudici di Milano li hanno assolti perché è la stessa legge italiana a imporre ai suoi cittadini all’estero di fare le dichiarazi­oni di nascita all’ufficiale di stato civile straniero secondo la lex loci. E poi perché l’ordinament­o che disciplina la fecondazio­ne eterologa valorizza il principio di responsabi­lità procreativ­a (chi dà l’assenso alla nascita di un bambino tramite eterologa non può disconosce­rlo). E, infine, perché la Consulta ha già dichiarato incostituz­ionale la legge 40 che vietava l’eterologa (la scelta di diventare genitori «costituisc­e espression­e della fondamenta­le e generale libertà di autodeterm­inarsi»). Per Avvenire sono «ragionamen­ti giuridicam­ente discutibil­i ed eticamente inquietant­i». Eppure colpisce che siano i Tribunali a dover riempire vuoti dell’agenda politica.

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