Corriere della Sera

Il mini rimbalzo dell’inflazione e i primi segnali sui consumi nell’estate della spinta della Bce

- Di Melania Di Giacomo

ROMA L’inflazione a giugno sale allo 0,2%, in aumento dallo 0,1% di maggio: il dato è stato rivisto al rialzo rispetto alle previsioni e fa registrare una «lieve accelerazi­one», dice l’Istat nel bollettino mensile. Paradosso dell’economia, l’aumento dei prezzi, dopo mesi di segno meno e false ripartenze, è una buona notizia per chi fa la spesa. Significa che il consumo piano piano riparte e che il Paese torna a crescere. Conta senz’altro la pesante iniezione di liquidità immessa, attraverso l’acquisto di titoli di Stato, sul mercato dalla Bce, che mira a riportare l’inflazione a una crescita annua del 2%. Il dato risente sicurament­e anche dell’effetto stagionale: è l’estate che traina la ripresa, ma questo può essere letto come un segnale di crescita se si considera che tra giugno e settembre dello scorso anno, all’apice della recessione si è affacciata la deflazione.

I prezzi aumentano un po’ ovunque tranne nel Nord Est (-0,1%, come a maggio); nel Nord-ovest e nel Centro il tasso annuo dei prezzi sale a +0,4% (da +0,3% di maggio); al Sud e nelle Isole sono stabili a +0,2%. Milano (+0,6%) è la città in cui i prezzi registrano gli incrementi più elevati rispetto a giugno 2014, seguita da Genova e Bolzano (+0,5%), cinque città tra cui Bologna, Venezia e Palermo rimangano in deflazione.

A leggere le tabelle dell’Istat si sente l’effetto vacanze: sono, infatti, i servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona a fare registrare gli aumenti maggiori (+0,4% l’indice mensile, +1,1% rispetto a giugno 2014) e quelli ricettivi e di ristorazio­ne (+0,3% e 1,6%). Fanno da traino i pacchetti vacanza nazionali, che vedono aumenti dell’1,8% rispetto all’anno precedente e del 6,8% rispetto a maggio. I viaggi internazio­nali sono, invece, stabili rispetto al 2014 e hanno rincari del 3,6% da maggio. Crescono i prezzi degli alloggi economici: i villaggi vacanza, i campeggi, gli ostelli e simili vedono aumenti del 10,7% sul mese e dello 0,6% sull’anno.

Il cosiddetto carrello della spesa, un paniere composto da generi alimentari e prodotti per la cura della persona e della casa, a giugno costava come a maggio, ma lo 0,8% più di un anno fa. Per fare un paragone, di questi tempi lo scorso anno l’Istat parlava di un tonfo dei prezzi dei beni di uso più frequente dello 0,6% in un anno, registrand­o la flessione maggiore dall’agosto del 1997, prima dell’introduzio­ne dell’euro.

Dopo sei anni consecutiv­i di riduzione, secondo le associazio­ni di categoria degli agricoltor­i, anche i consumi alimentari tornano a crescere e spingono l’inflazione che, in questo settore, fa segnare un aumento dell’1%, un valore cinque volte superiore a quello medio. Complice il gran caldo aumentano consumi e costi dei vegetali freschi (+10,1%) e della frutta (3,2%).

Ulteriore segnale di fiducia dei consumator­i è l’aumento delle spese con carta di credito: secondo l’Osservator­io acquisti CartaSì è prevedibil­e per il 2015 e il 2016 un aumento di spesa intorno al 5%, rispetto agli 82 miliardi dello scorso anno, e «i consumi delle famiglie costituira­nno una leva decisiva per la crescita».

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I prezzi al consumo

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