Corriere della Sera

Ignorate le opere originali Il teatro insiste sui classici

Gli enti lirici non rischiano e scelgono titoli tradiziona­li

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«Co2» di Giorgio Battistell­i (nella foto) ha debuttato in prima mondiale a Milano per l’inaugurazi­one di Expo; a Bologna, «Il suono giallo» di Alessandro Solbiati

Se non è Traviata è Bohème, se non è Mimì è Violetta… Negli ultimi 10 anni il capolavoro di Verdi è tornato 333 volte in scena nei nostri teatri, quello di Puccini 282. Messe insieme fanno 616 recite, quasi il 10 per cento di tutte le opere rappresent­ate dal 2005 al 2014 in Italia. E a seguire sono Tosca, Carmen, Il barbiere di Siviglia, altri evergreen buoni per tutte le stagioni. I magnifici cinque della lirica sono questi, proposti e riproposti in tutte le salse dai nostri 13 enti lirici, soprattutt­o nell’ultimo decennio, il più conformist­a, pigro e banale di sempre.

Un’inchiesta condotta dal mensile Classic Voice (oggi in edicola) evidenzia un fenomeno allarmante. Da un’analisi dei cartelloni emerge la tendenza a puntare sui titoli più popolari a scapito di novità, rarità, riscoperte. Così che la programmaz­ione tende a uniformars­i e persino i teatri con maggiori risorse puntano sul «sicuro», adeguandos­i al gusto medio del pubblico. Risultato: nel Paese dell’opera, la lirica si sta «arenizzana­ndo», la logica delle kermesse estive dilaga anche nelle sale un tempo più raffinate e curiose.

Il confronto con il passato è impietoso. Prendiamo la Scala, il teatro più autorevole per l’opera in Italia e forse nel mondo. Andando indietro, ai tempi di Toscanini, in otto stagioni, dal ‘21 al ’29, proponeva ben 16 Ci sarà anche Ligabue (foto) tra gli ospiti di Francesco De Gregori il 22 settembre all’Arena di Verona per il concerto-evento in cui per la prima volta il cantautore romano suonerà integralme­nte «Rimmel» a 40 anni dalla sua uscita. I due hanno già collaborat­o nell’ultimo disco di De Gregori, «Vivavoce», sulle note di «Alice». Ligabue si aggiunge a Malika Ayane, Caparezza, Elisa, Fedez, Giuliano Sangiorgi, Checco Zalone, Fausto Leali. Intanto Ligabue sarà protagonis­ta dello speciale «Aspettando Campovolo: Ligastory» che andrà in onda stasera alle 21.10 in prima visione Sky Arte HD. Sarà la seconda delle tre tappe di avviciname­nto al suo grande concerto del 19 settembre. novità assolute, 5 in prima italiana. Negli anni successivi e fino agli ’80 il numero delle prime assolute si aggirava sui 14 titoli per decennio. Nell’epoca Muti-Fontana si cerca di rispettare il principio di una novità l’anno, mentre con la gestione Lissner ce ne si dimentica. Dal 2005 al 2014 al Piermarini vanno in scena solo 5 nuovi titoli, due dei quali, Teneke di Fabio Vacchi e Quartet di Luca Francescon­i, commission­ati dal teatro.

Ma il dato più drammatico riguarda la stagione in corso, dove solo la Scala e il Comunale di Bologna hanno osato proporre un’opera inedita, Co2 di Giorgio Battistell­i e Il suono giallo di Alessandro Solbiati. E complessiv­amente in 10 anni i nostri teatri lirici hanno alzato il sipario solo per 35 nuove opere.

Un crollo in verticale in parte causato dalla crisi che taglia sempre più i finanziame­nti pubblici, in parte da una riforma

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