La nuova vita di Melli «Vado in Germania per crescere e migliorare Trinchieri mi ha voluto»
Saluti da Bamberg: «Grazie Milano, è stato bello. Crescerò, imparerò, e forse un giorno ritornerò, molto più forte». Con la panoramica del porto fluviale di Bamberg, Baviera-Alta Franconia, attraversata dal fiume Regnitz, firmata: Nicolò Melli. Che da ieri è l’ala titolare del Brose Baskets, campione di Germania, stesso girone di Eurolega della Dinamo Sassari. Il «ragazzo dei 5 grazie» a Milano, uno per ciascuno degli anni trascorsi alla EA7, ha idee chiarissime nella sua testa ben quadrata di reggiano: «Giocarmi una sfida lontano da Milano, per me significava soltanto estero. La domanda giusta sarebbe: perché Bamberg?». Ce lo spieghi? «Per l’entusiasmo e la convinzione dimostrata nei miei confronti, forse anche qualcosa in più: ho sentito in loro l’orgoglio di avermi».
Così Nik andrà a rinforzare
Al Bamberg Nicolò Melli, 24 (LaPresse)
Giocarmi una sfida lontano dall’Armani per me significava soltanto estero
(contratto biennale) la pattuglia tricolore del Bamberg, con Andrea Trinchieri allenatore, Federico Perego vice, Daniele Baisesi g.m. e Sandro Bencardino preparatore atletico: «È stata l’idea di squadra che mi hanno presentato ad affascinarmi: un gruppo giovane con innesto di esperienza. In questo senso, a 24 anni, 9 di professionismo e 5 Euroleghe disputate, dovrei rappresentare la sintesi del progetto. E poi nel gioco di Non più soltanto difesa? «Mi hanno chiesto di entrare come ala forte titolare in un reparto lunghi flessibile e intercambiabile: giocare interno contro avversari più piccoli, esterno contro quelli più grossi. Il mio sogno». Ad agevolarlo in campo avrà un distributore automatico come Nikos Zisis: «So che Trinchieri ama giocare con almeno due playmaker contemporaneamente, e assieme a Zisis ci sarà anche Brad Wanamaker: non dovremmo avere difficoltà contro il pressing e maggiori aperture nel mio ruolo». Il suo modello? «Il greco Georgos Printezis». Una scelta forte, quella di Melli. Attenzione però: Bamberg, patrimonio culturale dell’Unesco, è conosciuta come «la città delle 50 birre diverse»: «Ma non cadrò in tentazione: mi porto il Lambrusco da Reggio Emilia».
L’obiettivo è andare oltre lo spazio di specialista che mi ero ritagliato a Milano