Corriere della Sera

Il tris di Gomorra e la satira politica Sky rilancia le serie

In arrivo anche «House of cards» all’italiana

- Renato Franco

«Questo è un momento che regala grandi opportunit­à. Oggi le storie che sono rilevanti per gli italiani sono rilevanti anche per il mercato internazio­nale». Così dopo la strada aperta da Romanzo criminale e poi asfaltata da Gomorra (la serie venduta in 115 Paesi nel mondo), Sky intensific­a il suo impegno nella realizzazi­one di produzioni originali. Non solo per la tv ma anche per il cinema.

Spiega Andrea Scrosati, executive vice president Intratteni­mento e News della pay tv: «Produrremo cinque film, cinque storie dai generi diversi, si va dal thriller psicologic­o (un bimbo rapito che riappare 8 anni dopo), all’action (un ragazzino da salvare chiuso in un’auto nel deserto), dalla commedia sentimenta­le per teenager a quella più acida sugli «Per me, fino a poco tempo fa, era solo una poetessa che vedevo in tv. Anziana, fumatrice, con i denti sporchi. Che però declamava versi splendidi». Così, su «Io donna» (nella foto la copertina) in edicola domani, Anna Foglietta, 36anni, parla di Alda Merini. Che interprete­rà a teatro nello spettacolo La pazza della porta accanto diretto da Alessandro Gassman. «Finché loro mi hanno condotto davanti alla Merini giovane, ricoverata in una clinica psichiatri­ca, costretta a lasciare le figlie. Mi intimorisc­e. Mi incuriosis­ce». L’attrice racconta anche la sua vita da mamma di tre figli. Che cresce «senza cellulare, non posso farli crescere vedendo la mamma sempre al telefono...». effetti dei social media sui ragazzi. E poi ci sarà anche un documentar­io firmato da Veltroni sulla vita di Gilles Villeneuve».

I budget non sono da kolossal, i casting puntano su attori in via di affermazio­ne, non rischia di essere un investimen­to azzardato? «Beh anche quando avevamo parlato di una serie girata in napoletano ci avevano preso per matti. Quello che noi dobbiamo cercare è uno scarto laterale: replicare quello che già fanno gli altri è la morte della creatività, ma anche dell’industria. Sarebbe un modello di business sbagliato».

Sul fronte delle serie non solo Gomorra 2 (riprese in corso), ma anche Gomorra 3. E Saviano torna ancora, perché anche il suo Zero Zero Zero avrà la versione in fiction (regia sempre di Sollima). Per fortuna si ride Servizio on demand Netflix? Vincerà la qualità dei contenuti E noi siamo tranquilli

Scrosati anche: Corrado Guzzanti con Dov’è Mario ironizzerà sul mondo dei radical chic di sinistra. E poi The Young Pope». (dirige Sorrentino, protagonis­ta Jude Law), ma finalmente anche Diabolik: «La quarta versione della sceneggiat­ura è quella buona, a dimostrazi­one che la priorità è la qualità del prodotto non il tempo di realizzazi­one Il boss Una scena di «Gomorra 2» (le riprese sono in corso): al centro Fortunato Cerlino (44 anni) nei panni del boss Pietro Savastano In cantiere anche Calciopoli (il capo progetto è Claudio Fava) e una sorta di House of cards italiana: «A differenza della serie con Kevin Spacey che parla di un uomo già al potere, qui si segue la vicenda di un uomo della società civile che decide di impegnarsi in politica e si racconta la capacità del potere via via crescente di modificare il dna delle persone. Una persona di principi che pian piano cede al machiavell­ico fine che giustifica i mezzi». Una volta si sarebbe parlato di Dc, ora invece il nostro si impegna per il Pd...

Capitolo concorrenz­a. Questo attivismo di Sky sul fronte dell’intratteni­mento viene letto come risposta a Mediaset Premium che ha accelerato sullo sport, con l’acquisizio­ne della Champions e dei diritti d’archivio su 15 squadre di Serie A per i prossimi tre anni: «Non è così, il nostro impegno a variare e aumentare l’offerta è in atto da tempo». Seconda questione. In Italia sta per arrivare Netflix: «La tv on demand in Italia c’è già da tempo: negli ultimi 12 mesi noi abbiamo avuto 210 milioni di download, diamo la possibilit­à di vedere il nostro catalogo su diversi device e il nostro on demand è in crescita costante. Alla fine il consumator­e deciderà in base alla qualità dei contenuti. E noi siamo tranquilli».

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