Le banche greche riapriranno domani
Resta il tetto di 420 euro settimanali per i prelievi, aumentano i trasferimenti consentiti all’estero Cresce il gradimento per Syriza, ora al 42%. La madre di Tsipras: «Non mangia e non dorme più»
ATENE Le banche greche restano oggetti da maneggiare con cura. L’ultimo atto del primo governo Tsipras è stato anche il più importante. Alle 8.30 di domani gli istituti di credito riapriranno. Tutti, senza distinzioni. Il messaggio implicito è chiaro, coraggio, il peggio è passato. Ma il ritorno agli sportelli dopo tre settimane di chiusura forzata non è come tirare su la serranda di un negozio dopo le vacanze. Nel decreto emesso ieri dal ministero delle Finanze rimangono i limiti al prelievo dei contanti e il controllo dei capitali. Il tetto giornaliero dei 60 euro resta, anche se sarà cumulabile con un massimale di 420 euro alla settimana. I trasferimenti di denaro all’estero sono saliti fino a cinquemila euro a semestre, boccata di ossigeno per l’import/ export paralizzato.
A spingere per la riapertura c’erano anche esigenze diverse da quelle economiche, come ha riconosciuto il capo del governo, che ieri ha assistito al giuramento dei nuovi ministri e sottosegretari. Le polemiche sull’epurazione dei dissidenti sembrano or mai passa te in cavalleria. La minoranza interna deve organizzarsi e capire qual è il proprio destino oltre Syriza. Quello di Nadia Valavani, l’ex viceministro dell’Economia che si dimise con parole durissime alla vigilia del voto sull’accordo con i creditori appare incerto. Sua madre ha ammesso di aver ritirato 200 mila euro dal conto corrente, giusto un momento prima che il dicastero del quale faceva parte la figlia imponesse i limiti ai prelievi.
Le opposizioni sono allo sbando, la dissidenza interna ha i suoi problemi. L’unico che potrebbe volere le elezioni è proprio Tsipras. Secondo un sondaggio del quotidiano Efimerida, oggi la sua Syriza vale un 42,5% che gli garantirebbe la maggioranza assoluta. Il 70% dei greci sono favorevoli all’accordo e favorevoli alla permanenza nell’eurozona. Ma tutto questo ha un prezzo. Il grido di dolore arriva da Aristi Tsipras, la madre. «Alexis non mangia e non dorme, non mi chiama più, sono molto preoccupata». Cuore di mamma greco come quello delle mamme italiane. Anche questa non è una novità.