Sketch & insulti: l’attore comico che deve riformare le pensioni
Chi è il ministro Haikalis: dizionari in testa, fama e tirate contro Merkel nazista
non è esattamente un tecnico. Ma è un personaggio molto amato dai suoi connazionali, che in lui vedono la versione ellenica del sogno americano. Haikalis viene, in senso letterale, dalla strada. «Mi fermavo davanti alle vetrine dei fornai chiedendomi quando avrei potuto permettermi un pezzo di pane». La sua autobiografia è piena di racconti alla David Copperfield. Nato nel 1949 a Katakolo, un piccolo villaggio del Peloponneso, resta orfano a dieci anni. Cresce facendo di tutto, dall’aiuto calzolaio al muratore, fino a quando entra in una scuola di recitazione parrocchiale.
Quella che segue è una storia di gloria televisiva che si interrompe nel 2102. Il suo amico Kammenos, con il quale divide una certa tendenza alle taglie e alle parole forti, ha appena fondato Anel, partito di destra contro l’austerità imposta dalla Troika. Ha bisogno di testimonial popolari, tutto il mondo è paese. Haikalis raccoglie il grido d’aiuto e si fa vedere in giro con addosso la maglietta «La Grecia non è in vendita» targata Anel. Ci prende gusto, e si candida alle elezioni, eletto al primo colpo.
Ma qui comincia la metamorfosi. Il politico Haikalis non fa ridere, anzi. Eviteremo di fare paragoni con comici nostrani che hanno trovato successo Show man Il viceministro Pavlos Haikalis, protagonista di numerose serie tv , tra cui « » e di molti film. L’ultimo, «The Limousine», risale al 2013 in altri settori, ma la temperanza verbale non risulta nelle corde del neoministro. Ha esordito in Parlamento dando del pederasta all’allora premier Lucas Papademos, e da allora è stato un crescendo. Nello scorso febbraio dopo aver paragonato Angela Merkel a Hitler fece ammenda limitandosi ad attribuire alla cancelliera tedesca la professione più antica del mondo. «Sono convinto che solo la violenza possa salvarci» ripete spesso. «L’uomo è il più feroce degli animali». L’elaborazion e d e l s u o pensiero politico è ancora in divenire, diciamo così.
La mattina del 19 dicembre 2014 l’ex collega Lazopoulos apre il suo show del mattino rivelando che un lobbysta della Deutsche Bank avrebbe avvicinato un parlamentare greco offrendogli 3 milioni di euro per votare un presidente della Repubblica a lui gradito. Il tentativo di corruzione degli odiati tedeschi è stato rifiutato con sdegno.
Ma chi sarà mai l’eroico deputato? Aspettate, dice Lazopoulos, abbiamo qualcuno in linea. Haikalis rivela di avere sporto denuncia, consegnando anche i nastri delle telefonate. Un bell’applauso. La faccenda desta un certo scalpore, consegnando all’ex comico la fama internazionale che sempre gli era sfuggita. Peccato che il falso risulti evidente. I nastri sono molto disturbati, la magistratura archivierà in fretta. La sua fama di statista perde qualche punto, ma intanto alle elezioni politiche Haikalis viene rieletto grazie a quella sceneggiatura ben scritta. Adesso Alexis Tsipras ha deciso che nel dramma greco la parte della foglia di fico è perfetta per lui. Basta che parli il meno possibile. Che male, che male. 1) Prokopis Pavlopoulos presidente della Grecia 2) Alexis Tsipras Il premier assiste al giuramento che segna il rimpasto di governo 3)Tryfon Alexiadis diventa il numero due di Tsakalotos alle Finanze 4)Pavlos Haikalis, nuovo viceministro alla Sicurezza sociale, ben più noto per la sua carriera da attore in teatro e tv 5) Yannis Amanatidis, è il neo viceministro degli Esteri (