Corriere della Sera

Scherzi e punizioni agli anti-israeliani: l’hacker che Parigi vuole processare

Ha annunciato la (falsa) morte di un giornalist­a al padre, poi colpito da infarto

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Randall Smith, 26 anni, sottuffici­ale, «secondo capo» della marina americana, è la quinta vittima della strage di Chattanoog­a. Era rimasto ferito giovedì scorso, colpito dal fucile Ak-47 di Mohammed Youssef Abdulazeez, il ventiquatt­renne «affascinat­o dall’Isis», secondo la definizion­e dell’Fbi.

I cittadini del Tennessee e l’intera America stanno imparando a conoscere i cinque marines uccisi nei due centri di reclutamen­to. Smith veniva da Paulding, nell’Ohio, era sposato e aveva tre figlie. Specializz­ato in logistica, campioncin­o nel torneo di baseball universita­rio. Poco prima dell’attacco, aveva ricevuto una telefonata dalla nonna: sarebbe venuta anche lei per il fine settimana a Chattanoog­a, unendosi al resto della famiglia. Sono le storie di cinque uomini che sembrano fatte apposta per accendere l’emotività dell’opinione pubblica. Il quotidiano popolare New York Post ieri ha pubblicato in prima pagina gli ultimi messaggi via smartphone tra la recluta Lance Wells, 21 anni, Skip per gli amici, e la fidanzata

L’hacker franco-israeliano Grégory Chelli, 32 anni, conosciuto come Ulcan (il suo pseudonimo nel videogioco World of Warcraft), accusato in Francia di vari reati tra i quali «violenze volontarie», è stato arrestato in Israele e ha passato 48 ore in custodia cautelare. È una svolta nel caso giudiziari­o che è diventato anche diplomatic­o, dopo l’intervento del ministro degli Esteri francese Laurent Fabius presso il premier di Gerusalemm­e Benjamin Netanyahu, in occasione della visita in Israele dello scorso giugno.

Ulcan, che ha all’attivo un centinaio di azioni, colpisce siti, politici, personaggi noti e giornalist­i che a suo parere sono critici nei confronti di Israele, o anche solo di sé stesso.

Dopo la guerra tra Israele e Gaza dell’estate 2014, Ulcan ha piratato i siti delle radio pubbliche France Inter e France Info, ed è stato denunciato dalla sindaca di Lille, Martine Aubry, minacciata su Facebook per avere sospeso il gemellaggi­o con la città israeliana di Safed. Nelle settimane scorse minacce di morte sono arrivate sul telefonino di Stéphane Richard, il capo di Orange che aveva evocato la possibilit­à di ritirarsi dal mercato israeliano.

In più occasioni Ulcan ha chiamato la polizia spacciando­si per una delle persone a lui sgradite, usando i loro veri numeri di telefono, e dicendo di essersi barricato in casa dopo avere ucciso la moglie. È successo Caroline Dove, che lo aspettava a casa, in Georgia. I due si sarebbero dovuti rivedere a breve. Skip impaziente, Caroline dolce. Parole tra giovani innamorati, fino a quando il marinaio scrive in maiuscolo e in gergo militare: «Active shooter», sparatoria in corso. Poi nient’altro. Gli altri tre marines, Thomas Sullivan, 40 anni, del Maine, David Wyatt, 37 anni, dell’Arkansas, Carson Holmquist, 25 anni, del North Carolina, avevano prestato servizio in Iraq o in Afghanista­n.

La contrappos­izione, lo stacco tra i due mondi, quello dei militari trucidati e quello dell’alieno stragista, stavolta funziona fino a un certo punto. Mohammad Yussef Abdelazeez è cresciuto più o meno come le sue vittime, diplomando­si e poi laureandos­i in scuole e università più o meno simili. Girando con le stesse macchine e praticando gli stessi sport. Ora l’Fbi continua a indagare sulle scelte che lo hanno portato alla deriva. Ogni giorno si aggiungono nuovi particolar­i. Mercoledì, alle 10 di sera, come rivelato dalla Reuters, Mohammad inviava un sms al suo amico più stretto, con un riferiment­o a un con il co-fondatore del giornale Rue 89 Pierre Haski, con Daniel Schneiderm­ann di Arrêt sur images , e con il militante filopalest­inese ebreo Pierre Stambul: le squadre speciali bloccano il quartiere, fanno

Lo scambio Dolcezze tra Skip e la sua compagna. Poi lui scrive: Active shooter, sparatoria in corso

Sempre l’amico racconta che Abdulazeez si esercitava con quelle armi almeno due o tre volte alla settimana, nella vicina foresta di Prentice Cooper, anche in compagnia. Per gli altri era un modo per divertirsi, per lui, evidenteme­nte, un addestrame­nto. Spesso diceva di «essere arrabbiato per come andavano le cose in Medio Oriente». irruzione in casa e bloccano a terra quel che non è un assassino ma solo la vittima di uno scherzo telefonico di pessimo gusto. L’azione più grave di Ulcan risale al 29 luglio 2014, quando telefona a casa dei genitori

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