Investimenti, la guida dell’estate
I consigli degli esperti del «Corriere Economia» sul risparmio
La stima Le migliori sorprese dovrebbero arrivare con l’accelerazione della crescita del Pil
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I gestori che hanno partecipato al sondaggio organizzato da Corriere Economia
I risparmiatori italiani si apprestano a partire per le vacanze in un momento in cui l’orizzonte dell’economia globale è relativamente tranquillo, nonostante le incognite del caso Grecia e l’esplodere della bolla del mercato azionario cinese. Da gennaio chi ha investito in azioni ha realizzato performance a doppia cifra mentre i rendimenti dei bond sono precipitati ai minimi. La liquidità rende poco, ma è sicura. Quale sarà lo scenario a settembre?
A questo e altri interrogativi dà risposta l’indagine di Corriere Economia, l’inserto economico in vendita domani in allegato con il Corriere della Sera. Il sondaggio tra 27 direttori investimento e strategist di portafoglio delle principali sgr attive in Italia fornisce un quadro complessivamente rassicurante sul futuro immediato e offre precise indicazioni di portafoglio. Tra le incognite principali i fund manager continuano a porre la questione della Grecia, con il timore che il negoziato sulla crisi debitoria possa arenarsi e condurre a un rallentamento della ripresa in atto. Ma tra gli elementi di forza la maggioranza degli interpellati ritiene che proprio da una accelerazione della crescita economica europea e italiana potranno venire le migliori sorprese al rientro di settembre. Per questo i gestori sono pronti a scommettere ancora su Piazza Affari, che secondo una quota rilevante del campione potrebbe salire di oltre il 10% nei prossimi mesi, così come le principali Borse europee, accreditate a larga maggioranza di un possibile rialzo fra l’1 e il 10%. C’è invece molta cautela sul reddito fisso, in vista dell’ormai imminente aumento dei tassi Usa che potrebbe comportare un incremento dei rendimenti anche sui titoli europei e la caduta delle quotazioni delle obbligazioni già emesse. Da evitare bond governativi e societari di area euro, con la parziale eccezione dei Btp, considerati in sostanziale equilibrio.