Corriere della Sera

De Agostini e Farinetti (Eataly) puntano sul cabernet

- Di Daniela Polizzi

Si profila un nuovo affare nel mondo vitivinico­lo. Un comparto che ha visto la recente quotazione della Giordano vini attraverso una Spac e l’investimen­to nella Farnese da parte del fondo 21 investimen­ti di Alessandro Benetton. Questa volta in azione è Taste of Italy, il fondo promosso dal gruppo De Agostini attraverso Idea capital funds e che vede protagonis­ta attivo Oscar Farinetti, l’imprendito­re di Eataly, membro chiave del comitato investimen­ti del fondo dedicato alla filiera agroalimen­tare. Taste of Italy ha avviato la due diligence nell’ambito di un negoziato in esclusiva per investire in una quota di minoranza, ma corposa, della Casa vinicola Carlo Botter di Fossalta di Piave, produttore di Merlot, Cabernet e Chardonnay. L’azienda guidata da Arnaldo ed Enzo Botter (la famiglia resterebbe al timone) è una realtà medio grande per il settore vinicolo, con 140 milioni di ricavi e 67 milioni di bottiglie vendute. Lavora la materia prima con produttori di Puglia, Molise, Abruzzo e Sicilia, un po’ sul modello della Giordano vini, e vende soprattutt­o all’estero dove raccoglie il 98% dei ricavi. Sarà un’operazione di taglia e se l’affare, che appare ben instradato, si chiuderà è possibile che Taste of Italy, con un obiettivo di raccolta di 200 milioni, inviti alcuni coinvestit­ori. Come ha fatto nel gruppo La Piadineria dove ha rilevato quote anche la Dafofin One, ossia la cassaforte degli eredi di Luca Fossati (l’ex maggiore azionista del gruppo Star) liquidati nel 2007 da Marco Fossati con gli altri fratelli.

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