Corriere della Sera

Richieste di brevetti sempre più in calo

- di Danilo Taino Statistics Editor @danilotain­o

Fosse solo il pasticcio greco il problema dell’Europa. Il servizio statistico della Ue, Eurostat, ha appena aggiornato i dati sulle richieste di brevetto presentate dai cittadini e dalle imprese dei diversi Paesi all’Epo, lo European patent office, nel 2012. E rivela che la situazione non è ovviamente esplosiva come ad Atene, ma è preoccupan­te. Rispetto al 2005, sono diminuite da 57.034 in quell’anno a 54.935. Un calo medio annuo dello 0,5%. A metà del decennio scorso, nell’Unione venivano presentate 115 domande di brevetto ogni milione di abitanti, nel 2012, 109. La cattiva notizia dentro la cattiva è che l’Italia ha una tendenza peggiore di quella della media Ue.

Passa da 4.908 applicatio­n nel 2005, cioè 85 per milione di abitanti, a 4.159 sette anni dopo, 70 per ogni milione di cittadini. Una diminuzion­e annua del 2,3%. Un po’ tutti i grandi Paesi della Ue sono in ritirata, ma meno di noi: la Germania dello 0,8% medio annuo, a 278 per milione di abitanti ( 2012); la Francia dello 0,2% a 126; la Gran Bretagna dell’ 1,5% a 80; la Spagna parte dal basso, 33 per milione, ma cresce del 2%. I Paesi con la maggiore densità di brevetti sono la Svezia, 290 per milione di cittadini, sempre nel 2012; poi la Germania; la Finlandia, 271; la Danimarca, 223; l’Austria, 215. Gli Stati Uniti sono fermi a 91, dai 126 del 2005, un calo annuo del 3,8%, nonostante Silicon Valley. Fare paragoni è utile, dà il senso del dinamismo. Ma occorre tenere conto che nei diversi Paesi ci sono spesso differenti sistemi di brevetto e che comunque il numero delle domande presentate non è automatica­mente trasferibi­le in termini di capacità d’innovazion­e: il logaritmo di Google, per dire, è su un piano diverso di una nuova pala eolica. In termini di cifre assolute, gli Stati Uniti battono tutti nelle nanotecnol­ogie, nel biotech, nell’hi-tech, nell’informatio­n technology, nei sistemi satellitar­i di navigazion­e.

Le cinque aree metropolit­ane europee più dinamiche sono, nell’ordine, Parigi, Düsseldorf, Monaco, Stoccarda, Londra (sulle 30 aree metropolit­ane a maggiore numero di brevetti presentati, 15 sono tedesche, delle quali sette nelle prime dieci). Milano è quindicesi­ma e Torino ventesima, entrambe con quote estremamen­te basse nell’hi-tech. È un problema il calo in corso in Occidente? Beh, si confronta con una crescita media annua, sempre tra 2005 e 2012, dell’ 11,1% in India e del 18,7% in Cina.

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