«La mia atletica giovane e pulita battere il doping a qualsiasi prezzo»
Sfiderà Bubka per la presidenza della Iaaf: «Questo sport è la mia vita»
della salute e dell’istruzione, sviluppo delle relazioni con governi e leader politici: l’atletica sarà il mezzo per veicolare miglioramenti in fatto di salute, educazione, welfare».
La priorità nei primi 100 giorni di presidenza?
«Mmmm... Difficile individuarne una. Innanzitutto cambierò le strutture interne della Iaaf, senza pregiudizi. Le strategie commerciali andranno riviste e nascerà un dipartimento dedicato ai giovani».
Argomento spinoso: il doping. Oltre a combatterlo, cosa farà?
« Voglio un organismo di controllo indipendente, che non scavalchi la Wada ma lavori in modo complementare. Oggi vengono testati i primi 10 di ogni disciplina? Con me raddoppieranno: i primi 20. E non esiste che tra il test A e il test B passino giorni e dalla positività alla squalifica un’eternità. Desidero tempi definiti e certi, senza lungaggini e indecisioni. Creerò una Commissione dei Valori per istruire i giovani atleti sui pericoli del doping, delle scommesse illegali e della compravendita di nazionalità. Il referente sarà un grande ex: Michael Johnson. Costerà di più? Sì. Molto di più? Sì. Stanzieremo il necessario. La credibilità del nostro sport è troppo importante».
Il suo rivale, Sergei Bubka, vuole portare l’atletica nelle strade, nelle piazze, a casa della gente. È d’accordo?
(ride) «Il teatro dell’atletica sono e resteranno gli stadi».
Non ha la sensazione che l’atletica sia troppo Bolt-dipendente?
«Ci si faceva questa domanda anche ai tempi del migliore: sopravvivrà la boxe a Muhammad Ali? Beh, è sopravvissuta. Come il tennis sopravviverà a Federer. Bolt è un fuoriclasse, una delle architravi, però non l’unica. Bolt non è la sola bella storia dell’atletica. Abbiamo Rudisha, la Adams, Lavillenie anche se si è schierato per Bubka (ride), tanti altri. Il Barcellona è troppo dipendente da Messi? Messi
Scontro Svizzera contro Italia, una sfida finita tra mille polemiche (Action Images) della bicampionessa è stato un colpo inatteso che ha sorpreso sia il c.t. Cuomo («Fino all’ultimo ho sperato cavasse qualcosa dal cilindro») sia Rossella: «Volevo dare il 100 per cento, invece ho reso il 5: mai tirato tanto male». Amen e alla prossima (ma non così).
Degli spadisti, invece, va prima raccontato il post-Francia (44-42, con sorpasso in volata). Contro l’Ucraina — futura medaglia d’oro — la scelta è stata di tenere basso il punteggio e a 59’’ dalla fine (11-10, tocco di Fichera) si era in rotta per la finale. Sarebbe però servito un margine più ampio e il tosto Nikisin non ha perdonato: 1115. L’assalto per il bronzo con la Svizzera, solida e allenata da Giovanni Muzio, ex dello staff azzurro, è saltato per aria quando a Enrico Garozzo, sul 4-6 contro Kauter, è stata tolta una stoccata e subito dopo l’arbitro, il russo Feoktistov, ha rinviato non esisterebbe se tutti gli altri non corressero per lui. È Messi che dipende dal Barcellona».
Con Bolt acciaccato, è un ex dopato, Justin Gatlin, il nuovo re dello sprint.
«So dove vuole arrivare. Piccola premessa: quando nel 1981 Samaranch mi invitò a parlare al Congresso Iaaf di Baden Baden come rappresentante degli atleti, spesi 2’47’’ dei 4’ a me riservati per allertare il movimento sui pericoli del doping. Questo per dire che sono sempre stato durissimo in materia».
È favorevole alla squalifica a vita per i dopati?
«Sì, però non resisterebbe alle cause legali. Io alzerei a 4 anni la squalifica che la Wada ha ridotto a 2. È più fattibile. E gli atleti potrebbero sempre ricorrere al Tas: questo diritto non verrà loro tolto». Gatlin... «Le rispondo. Con le regole attuali, Gatlin può competere e quindi vincere. Anche al Mondiale di Pechino, certo. Se poi mi chiede se un oro di Gatlin nei 100 metri sarebbe condiviso da tutti, la risposta è no. Ma se lo vedremo ascoltare l’inno sul podio non avrà fatto nulla di vietato».
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«Sono stato a Roma dal ’79 all’81. Vivevo ai Parioli e mi allenavo all’Olgiata con Franco Fava. È una città che conosco e amo. Ha chance? Certo. A patto che sia chiara sul messaggio che vuole dare. Non basta dire alla gente: vogliamo fare l’Olimpiade più bella con i migliori atleti. No. Bisogna spiegare, innanzitutto alle comunità locali e poi al Cio, cosa verrà fatto per i quartieri, le scuole, i ragazzi, perché verrà fatto e cosa rimarrà nel futuro. Vietato parlare in politichese: la gente lo detesta. Con i Giochi 2012 abbiamo fatto crescere una zona sottosviluppata di Londra, portando case, metropolitana, strutture, lavoro, un tenore di vita più alto. Inspire the next generation era il messaggio». Bersaglio centrato. «Ci ho lavorato tutti i giorni per dieci anni della mia vita. Ora è tempo di dedicarmi alla Iaaf, se verrò eletto. Ispirare gli altri, da quando ero atleta, è la mia ispirazione. Ci pensi, la corsa contiene tutto: focus, fiducia, direzione. Sono un uomo fortunato: ho sempre saputo correre».
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al match successivo per passività degli atleti (può farlo per evitare i tempi morti dell’arma). Apriti cielo: «Mi è stato detto che la decisione era anteriore al tocco. È una contraddizione: se s’era accesa una luce, vuol dire che c’era azione».
Come dare torto ad Enrico? «Ma da lì in poi match è finito» ammette Cuomo. La tensione ha contagiato tutti, ci sono state altre contestazioni, la Svizzera ha dilagato e Garozzo ha liberato la lingua: «Quei due (l’altro è il moldavo Mihail, ndr) non ci vedono bene: quando possono, ci mettono in difficoltà». L’appendice è stata una gita alla direzione del torneo nella quale l’azzurro ha solo raccolto la promessa-beffa «che i filmati saranno rivisti e che sarà usata più equità». La chiusura di oggi con i fiorettisti — i maschi non possono fallire, sempre in chiave olimpica; le ragazze, che a Rio non tireranno di squadra, hanno invece voglia di spaccare il mondo e di evitare che le russe diventino un macigno psicologico — si sposa a una riflessione: è tempo che l’Italia alzi la voce dove serve. Risultati Spada m. Svizzera b. Italia 38-24 1. Ucraina 2. Corea del Sud 3. Svizzera 4. Italia Spada f. Italia b. Giappone
45-32 1. Cina 2. Romania 3. Ucraina 7. Italia Così oggi ore 9 Quarti di finale Fioretto a squadre f. ore 12.15 Quarti di finale Fioretto a squadre m. Così in Tv ore 16.05 Rai Sport 2 ore 17.45 Eurosport