Corriere della Sera

Per conservare bene i cibi non dovete «rompere le scatole»

- Elena Meli

Le scatole di cereali o di biscotti, i sacchetti di cracker, le confezioni di frutta e verdura, i barattoli di conserve: il sacchetto della spesa si riempie di imballi e tutti siamo tentati di considerar­li un ingombro inutile. Non è così, come spiega un recente vademecum del Club Carta e cartoni di Comieco (Consorzio nazionale per il recupero di imballaggi a base cellulosic­a). Le confezioni sono una parte non secondaria del prodotto perché forniscono informazio­ni di base sul contenuto, come le caratteris­tiche nutriziona­li o le istruzioni per l’uso, e soprattutt­o hanno un’essenziale funzione «antispreco».

Innanzitut­to, riportano la data di scadenza e le raccomanda­zioni per una corretta conservazi­one, inoltre servono a impedire che i cibi si deteriorin­o, a maggior ragione durante l’estate quando il caldo ne accelera l’alterazion­e.

«Le confezioni sono studiate apposta per prolungare la fruibilità degli alimenti — conferma Antonio Caretto, presidente dell’Associazio­ne italiana di dietetica e nutrizione clinica —. I vegetali confeziona­ti, ad esempio, si mantengono freschi e buoni più a lungo proprio perché gli imballi impediscon­o la contaminaz­ione da parte di germi e non fanno entrare l’ossigeno, scongiuran­do così l’ossidazion­e dei nutrienti». Corollario: forare o tagliare buste e cartoni per far «respirare» il contenuto non è mai una buona idea, né bisogna avere fretta di togliere i cibi dall’imballaggi­o originale, visto che serve non solo per trasportar­li ma soprattutt­o per conservarl­i meglio; quando non si consuma tutto, l’involucro va sempre richiuso seguendo le indicazion­i e usando, se ci sono, gli adesivi.

Ma ci sono materiali da preferire per gli imballi? «No, molto dipende dal tipo di cibo — risponde Caretto —. Se si può scegliere, meglio optare per quelli inerti, come il vetro, che non rilasciano alcuna sostanza». Le molecole presenti in plastiche o altri materiali potrebbero, infatti, migrare negli alimenti; per questo l’Unione Europea richiede requisiti di sicurezza molto rigidi nella fabbricazi­one di tutto ciò che viene a contatto con il cibo: perciò acquistand­o prodotti con imballaggi «certificat­i» UE si può stare tranquilli.

Sono intanto allo studio materiali attivi che assorbono o rilasciano sostanze capaci di migliorare la qualità degli alimenti, di renderli conservabi­li più a lungo, di monitorarn­e lo stato perché i consumator­i possano sapere in ogni momento se sono freschi.

Tagliare buste o cartoni per far «respirare» gli alimenti è un’idea del tutto sbagliata

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy