Corriere della Sera

Il progetto europeo

- M. G. F.

Anomalie nel pianto e nel movimento spontaneo, già dalle prime settimane di vita. Sono alcuni segnali predittivi dei disturbi dello spettro autistico, riscontrat­i nei bambini ad alto rischio — perché fratelli e sorelle di bimbi con diagnosi di autismo — monitorati nei Centri italiani che aderiscono al progetto Nida-Network italiano per il riconoscim­ento precoce di questi disturbi, promosso nel 2011 dal Centro nazionale per la prevenzion­e e il controllo delle malattie e coordinato dall’Istituto superiore di sanità. «La diagnosi precoce permette di avviare interventi terapeutic­i tempestivi e quindi di limitare i danni» dice Maria Luisa Scattoni, ricercatri­ce al Dipartimen­to di biologia cellulare e neuroscien­ze dell’Istituto. Per i piccoli con segnali di rischio sono stati proposti interventi individual­izzati, e le famiglie sono seguite dalle équipe multidisci­plinari coinvolte nel progetto. Intanto, la ricerca continua grazie al sostegno economico della Fondazione «I Bambini delle fate». «Il potenziame­nto del network e la collaboraz­ione coi maggiori esperti europei di autismo, nello studio Asdeu-Disturbi dello spettro autistico in Europa, permettera­nno di selezionar­e più in fretta marcatori precoci, anche biologici, validati su un campione più ampio di bimbi — spiega Scattoni —. Col network Nida coinvolger­emo nello studio anche donne in gestazione, che eseguirann­o nel secondo e terzo mese ecografie in 3D e 4D (immagini in movimento e in tempo reale, ndr). L’obiettivo è verificare se nei bimbi ad alto rischio sono presenti eventuali anomalie nei movimenti già nel feto, che possono predire la malattia».

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