Oggi sono pochi i centri che dovrebbero seguire le persone nel progetto terapeutico
Difficoltà a comunicare, a interagire con gli altri, comportamenti ripetitivi; in alcuni casi può esserci una disabilità intellettiva, in altre può essere alterata la coordinazione motoria. Non tutte le forme di autismo sono uguali, per questo si parla di «disturbi dello spettro autistico», ma comune è il percorso a ostacoli che devono affrontare le persone che ne soffrono e le loro famiglie: dalla diagnosi, spesso in ritardo, alle cure costose, perlopiù a pagamento, che permetterebbero di alleviare sintomi e sofferenze.
Ora, per la prima volta, una legge in dirittura d’arrivo, «Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie», dovrebbe venire incontro alle esigenze delle
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dello spettro autistico mente sono all’esame della Conferenza Stato-Regioni — anche per la relativa copertura finanziaria — , sono previsti i disturbi in ambito neuropsichiatrico, quindi anche l’autismo. «In attesa che i nuovi Lea siano applicati, il provvedimento legislativo sancisce finalmente il diritto delle persone con autismo a esigere gratuitamente l’assistenza necessaria a carico del Servizio sanitario — sottolinea Liana Baroni, presidente di Angsa, Associazione nazionale genitori soggetti autistici —. Oggi, i centri per la diagnosi sono pochi e a macchia di leopardo, e sono ancora meno quelli che dovrebbero seguire le persone nel progetto abilitativo e terapeutico. Nella maggior parte dei casi occorre pagare i trattamenti necessari, oppure rinunciarvi perché troppo costosi».
Conferma Maria Luisa Scattoni, ricercatrice al Dipartimento di biologia cellulare e neuroscienze dell’Istituto superiore