Corriere della Sera

Trent’anni fa le 268 vittime in Val di Stava «Strage evitabile con 2 milioni di lire»

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«Una tragedia che poteva e doveva essere evitata»: con queste parole anche il presidente della repubblica Sergio Mattarella ha voluto commemorar­e i 30 anni della strage della Val di Stava, in Trentino. Alle 12.22 del 19 luglio 1985 cedettero le vasche di contenimen­to della miniera del Prestavel e una valanga di acqua e fango precipitò a valle uccidendo 268 persone, tutte nel paesino di Stava, frazione di Tesero. Il dramma di quei giorni è stato ricordato anche da uno speciale andato in onda ieri pomeriggio su Tgcom24 condotto dal direttore Alessandro Banfi. «Individuam­mo tre livelli di responsabi­lità — ha ricordato in diretta tv l’allora giudice istruttore Carlo Ancona — i tecnici della miniera , quella della Provincia di Trento e altri periti che dissero che con le dovute cautele non ci sarebbe stato pericolo». «Nel ‘74 il comune di Tesero sollecitò verifiche sulle vasche — ha detto Daria Dovera geologa e perito di parte civile — e sarebbe bastato stanziare 2 milioni di lire per i controlli, ma non si fece nulla. Se quei soldi fossero stati spesi non saremmo qui a parlare della tragedia». «Arrivati lassù trent’anni fa — è la testimonia­nza dell’operatore tv Luca Errera — trovammo solo una lingua di fango. Per raccontare la tragedia potevamo solo filmare gli oggetti della vita quotidiana che affioravan­o dalla terra».

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Memoria Un’immagine tratta dal servizio rievocativ­o di Tgcom24

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