Corriere della Sera

Dopo gli scandali

Blatter contestato: banconote false contro il re della Fifa

- di Arianna Ravelli

«Sono ancora vivo, certe volte ho avuto l’impression­e che lo tsunami del 27 maggio avrebbe potuto travolgerm­i, ma sono ancora qui, davanti a voi». Sembra che questo basti al vecchio re della Fifa, Sepp Blatter: gestire da presidente con tutti i poteri la sua uscita di scena dal governo del calcio mondiale, dove è entrato nel 1998; seguire (e chissà quanto condiziona­re) il processo di riforme (ieri allo scopo è stata istituita una commission­e di 11 persone, guidata dall’italosvizz­ero Domenico Scala) e la campagna elettorale che porterà a eleggere il nuovo presidente il 26 febbraio, quando — altra decisione dell’Esecutivo di ieri — si terrà il congresso straordina­rio. Perché vivo sì, ma comunque destinato a uscire di scena, come anche lui ha dovuto alla fine ammettere: «Il 26 febbraio la Fifa avrà un nuovo presidente e non posso essere io, che sono il vecchio. Io tornerò ai miei hobby, al mio lavoro di giornalist­a, magari in radio».

In effetti non tutti apprezzano che sia ancora lì, dopo gli scandali che il 2 giugno lo hanno condotto alle dimissioni («La pressione sulla Fifa era insostenib­ile, così ho buttato la palla in fallo laterale»), pochi giorni dopo la sua quinta rielezione. Il principe di Giordania, Ali Bin Al-Hussein, sconfitto alle urne, vorrebbe un commissari­o: «Deve andare via adesso, non gli si può permettere di pianificar­e la sua succession­e». E gli ha riservato una pessima accoglienz­a anche il comico inglese Simon Brodkin, non nuovo a queste incursioni, che ha atteso Blatter per lanciargli un gran numero di dollari (falsi): «Sepp, questi sono per i Mondiali in Corea del Nord nel 2026», ha urlato prima di essere portato via dalla sicurezza e regalare al mondo la foto del giorno. Il vecchio re non l’ha presa bene («Avrei voluto parlare di calcio»), poi dopo una breve pausa ha ricomincia­to: «Mia madre avrebbe detto: è solo mancanza di educazione».

In teoria, quella di ieri potrebbe essere stata una giornata storica. A quasi due mesi dallo scandalo che ha portato all’arresto di sette dirigenti, l’Esecutivo si è infatti ritrovato a Zurigo per decidere come cominciare la nuova era. Ha fissato, innanzitut­to, la data delle elezioni: il 26 febbraio. L’Uefa voleva fissarle il 16 dicembre, ma le candidatur­e vanno presentate quattro mesi prima e Ferragosto non sarebbe stato il momento ideale. Ora c’è tempo fino al 26 ottobre; serve l’appoggio di almeno cinque federazion­i, anche se sembra che — per dare un segnale di unità — si voglia puntare su un candidato unico. Sarà Michel Platini, presidente Uefa? Lui ancora non l’ha detto, Blatter gli fa già l’in bocca al lupo: «Auguro a tutti i candidati il meglio e quindi anche a Platini». In realtà si fa strada anche il nome dello sceicco del Kuwait, Ahmad Al Sabah, 52 anni, potente presidente dei comitati olimpici mondiali. Le Roi, per ora, si limita a gioire del momento: «Per le elezioni abbiamo una data precisa, che ci consente di guardare avanti per una nuova leadership che sicurament­e porterà con sé nuove idee. Ora abbiamo bisogno di riformare subito la Fifa».

Ecco, questo è il problema. Sono in molti a dubitare della forza del vento di cambiament­o. Scala — un passato in Nestlè — a capo della task force per le riforme, ci prova senza successo già dal 2012. Ora dovrà presentare le sue proposte all’Esecutivo del 24 settembre: tra queste, controlli sull’integrità dei membri dell’Esecutivo, un limite ai mandati, più alti standard di governance e l’idea di rendere pubblici i compensi. Anche se poi, ieri, Blatter ha rifiutato di svelare il suo.

La scena «Questi sono per i Mondiali in Corea del Nord del 2026». Sepp: «Poca educazione»

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 ??  ?? Impietrito Sepp Blatter, 79 anni, impietrito sotto la cascata di dollari falsi che lo ha accolto all’inizio della sua conferenza stampa. Presidente della Fifa dal 1998, l’ex colonnello svizzero si era dimesso lo scorso 2 giugno, soltanto quattro giorni...
Impietrito Sepp Blatter, 79 anni, impietrito sotto la cascata di dollari falsi che lo ha accolto all’inizio della sua conferenza stampa. Presidente della Fifa dal 1998, l’ex colonnello svizzero si era dimesso lo scorso 2 giugno, soltanto quattro giorni...

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