Corriere della Sera

Tagliare il debito: due ostacoli per Merkel Angela ha rischiato. Ma se il piano fallisce o Atene non cresce, la colpa sarà sua

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dieci punti percentual­i rispetto al Pil entro il 2016, dal 177 al 167%. Questo grazie a una crescita del Pil prevista, in termini nominali, del 3,9% quest’anno e di oltre il 4% l’anno prossimo; e grazie a conti pubblici sotto controllo. L’alleggerim­ento del debito era in corso.

Ora, dopo la vittoria elettorale di Syriza il 25 gennaio e la crisi seguita, la crescita prevista è diventata recessione e si stima un debito/Pil verso il 190%. In pratica, a questi livelli ogni punto di calo o di aumento del Pil (denominato­re) si trasforma in quasi due punti di peggiorame­nto o di migliorame­nto del rapporto con il debito, anche a parità di questo. La chiave, dunque, sarà riportare la Grecia alla crescita economica il più presto possibile: questo dovrà essere il primo obiettivo del programma di cui si discuterà nelle prossime settimane. Se poi ci sarà una riduzione dello stock di debito, bene: l’importante è che, una volta realizzata, l’indebitame­nto non torni a crescere, che ci siano cioè in atto sia misure di controllo del bilancio pubblico sia riforme che favoriscon­o la crescita.

Ci sono però anche complicazi­oni politiche. Nonostante l’apertura di Frau Merkel, in Germania l’idea di intervenir­e sul debito greco solleva perplessit­à, in ambienti politici come tra molti economisti. Una parte dello schieramen­to conservato­re, ma non solo, è convinta che l’obiettivo del governo di Atene sia incassare più denaro e più sconti possibile e poi arrivare al default. Altri, più sempliceme­nte, pensano che il programma di aiuti non funzionerà. In ogni caso, renderanno ogni discussion­e sulla ristruttur­azione del debito greco difficile. Soprattutt­o, continuera­nno a tenere la cancellier­a Merkel in una posizione difensiva. Non ha appoggiato l’ipotesi di uscita della Grecia dall’euro sostenuta dal ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble e ora ha compiuto un’apertura sulla ristruttur­azione del debito. Si è di fatto legata a doppio cappio al successo del salvataggi­o di Atene: se non funziona, rischia di essere in difficoltà notevoliss­ime a spiegare ai tedeschi la gestione di tutta la crisi ellenica.

Questo sarà uno dei motivi ricorrenti, probabilme­nte il principale, della politica tedesca nei prossimi mesi. La cancellier­a, fino a due settimane fa onnipotent­e, deve oggi rifare tutti i calcoli politici, in casa e in Europa. E anche i calcoli, diabolici e non magici, del debito pubblico ellenico. La crisi greca cammina per le strade di Berlino.

I calcoli Fino a due settimane fa onnipotent­e, ora la cancellier­a deve rifare tutti i suoi calcoli

@dtaino

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