In Stazione docce e cibo a 31 mila persone
Le doti del manager ideale: equilibrio, nervi d’acciaio, capacità di reagire ad ogni contraccolpo. Se non le ha in proprio, la parola magica è «formazione». Ricordate la prova della corsa sui carboni ardenti, di moda qualche tempo fa? Un metodo «crudele», fin troppo ad effetto, per educare alla resistenza l’uomo in carriera. Non è folklore e neppure esibizionismo l’idea, seria e già realizzata con successo, messa in campo da L’Oréal Italia, divisione tricolore della multinazionale che tratta prodotti di bellezza. In particolare nel ramo acconciature.
Il progetto fa parte della formazione dei neo assunti e si fonda sul concetto di «resilienza». Un termine che letteralmente si riferisce ai «materiali che assorbono l’urto senza rompersi». Nell’individuo, invece, è la capacità di superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Indispensabile in tempi di crisi. Ma la particolarità è il dove e il come i giovani laureati di L’Oréal si addestrano alla resilienza: in un’aula, interagiscono, lavorano con i diversamente abili e non, seguiti dalla onlus «L’Arte nel Cuore » , che promuove l’omonima Accademia di formazione ai mestieri dello spettacolo. Tutti insieme, dunque, a recitare una parte teatrale, a muoversi con corretta gestualità.
In aula Un momento della formazione alla «resilienza» Qui, sono i diversamente abili ad insegnare ed incoraggiare i nuovi venuti. L’anima del progetto è Cristina Scocchia, amministratore delegato di L’Oréal Italia. Grande capo, e donna. Forse non è casuale. L’azienda è da sempre molto attenta
Chiedono cibo o di fare una doccia, informazioni su un alloggio o un lavoro: 31.072 persone senza fissa dimora (il 26% in più dell’anno prima) nel 2014 che si sono rivolte agli «help center» delle stazioni, un servizio di solidarietà, messo a disposizione dalle Ferrovie e dagli enti locali. Vi si ai temi del rispetto della diversità al proprio interno e nel rapporto con le comunità; oltre a sostenere enti, fondazioni, gruppi, che seguono l’iter professionale di giovani disagiati. Così era in origine per «L’Arte nel Cuore», che ha sede rivolgono soprattutto stranieri, il 73%, da 118 Paesi diversi. Una su quattro è donna. Hanno in maggioranza tra i 19 e i 39 anni. Pochi i minori, spesso non accompagnati e di passaggio nelle stazioni del Sud. Cresce il disagio a Roma Termini e Milano, + 50% utenti.