La rivincita degli Spritz for Five bocciati da «X Factor»
DaiNastri d’Argento di Taormina a supporter di Fedez a Trieste. Un fan club perfino a Seattle. Gli Spritz for Five, il quintetto vocale tradito e abbandonato da Morgan a «X Factor» è in piena riscossa e lancia in settimana un tardivo ma affascinante tormentone estivo che è un vortice di virtuosismo e ironia intitolato «Abbronzarella», sintesi fra «Abbronzatissima» e «Tintarella di luna». «Non siamo un coro, ma una vera e propria band — spiegano i cinque —. Solo che al posto degli strumenti usiamo la voce. Negozianti, per favore, non metteteci nel bancone dei gruppi vocali, ma in quello del pop». Tutti triestini, giovanissimi ciascuno con una personalità riconoscibile, gli Spritz for Five sono Marco Obersnel (18 anni) arrangiatore, tenore; Nicola Pisano (23) beatboxer, tenore; Piero Gherbaz (21) tenore, Giulio Bottecchia (27) baritono, Rocco Pascale (24) basso.
I gruppi vocali hanno in genere il difetto di ammaliare l’ascoltatore nei primi minuti per il virtuosismo quasi circense con cui cesellano i suoni dei vari strumenti, salvo produrre poi una sorta di assuefazione che fa sembrare routine anche il passaggio armonico più funambolico. Questo non succede agli Spritz for Five, che sprisorizzati gionano una carica di autoironia e divertimento ricca di chiaroscuri e sorprese, come dimostra «Abbronzarella».
Dopo una gavetta cominciata nel 2013 e la vittoria in concorsi locali, i cinque vengono reclutati da «X Factor» e spon- da Morgan. «Che è stata la nostra fortuna e la nostra iattura: ci ha scelti, ma a un certo punto ha seguito più il suo ego che le nostre vocazioni». Incontrandoli si percepisce già la distribuzione dei ruoli. Rocco ha una personalità
Virtuosi
Gli Spritz for Five sono un quintetto vocale triestino. Al posto degli strumenti usano le voci in un mix di tenori, baritoni e beatboxer. Hanno partecipato all’ultima edizione di «X Factor» capitanati da Morgan prorompente, tende al ruolo di portavoce e autore. Marco, appena diciottenne, è il più giovane, definito dagli altri «tenore dissoluto e battutista». Giulio, Nicola e Piero hanno uno stile più defilato.
Una band senza strumenti viaggia leggera... «È facile portarci in giro, meno facile sfamarci. A parte gli scherzi, siamo sempre nelle mani del fonico, che è in pratica il nostro sesto elemento» spiega Nicola. Fra le specialità del gruppo, produrre vocalmente anche suoni elettronici e muoversi in scena grazie alle coreografie di Marta Keller.