Il collezionismo di oggetti del passato sulle note di Mina
Ascoprire che il tema del modernariato, del collezionismo di oggetti del passato, della caccia all’affare che spesso si scatena nei mercatini di quartiere poteva essere un valido tema televisivo ci aveva già pensato un ricco filone di programmi «factual» prodotti dai canali digitali, sia italiani che stranieri (il più famoso è forse l’americano «Affari di famiglia», ambientato in un banco dei pegni).
Ora è arrivata, buon ultima, anche la Rai, che spesso non disdegna di rincorrere temi e linguaggi proposti dai nuovi ambienti televisivi, con «Italia da stimare» un programma con protagonista Massimiliano Pani (Rai1, domenica, ore 14.00).
Vincitori e vinti
LO SQUALO 2 Roy Scheider L’adrenalina batte i viaggi: per il film di Rete4 1.103.000 spettatori, 7,2% di share KILIMANGIARO SUMMER NIGHTS Camila Raznovich Viaggi in prima serata su Rai3: per 677.000 spettatori, 4,2% di share
Pani, produttore discografico e musicista, si definisce un collezionista di dischi in vinile e di orologi, oltre che un «grande appassionato d’arte». In compagnia di Marco Cerbella, un esperto di falsi e di oggettistica d’epoca (i due si sono soprannominati Max e Cerbero, sai che originalità!), il figlio di Mina gira per l’Italia, in abbigliamento da dandy, guidando delle pregiate auto d’epoca per scovare i migliori luoghi dove si espongono e si scambiano articoli del passato: intervista gli espositori e i collezionisti, si fa aiutare da Cerbella a stimare il valore degli oggetti in cui s’imbattono bighellonando tra negozietti e bancarelle.
Come si è visto nella puntata di domenica, ambientata a Benevento, ogni luogo diventa presto anche l’occasione per una piccola promozione turistica.
Soprattutto, ogni oggetto esaminato è il pretesto per aprire dei link ideali che portano ad approfondire i più svariati temi: la storia di Rodolfo Valentino, il presepe campano, i cognac d’epoca, la discografia di Adriano Celentano. L’impressione è un po’ quella di un programma espressamente costruito per rispecchiare le passioni di Pani. Se poi le canzoni di Mina sono usate di continuo per la colonna sonora del programma, forse sono questi i veri affari di famiglia. W la Rai!