Grilli di Cortona, libertà senza utopie
Gli esseri umani sono diversi dagli animali, ma sono pur sempre animali. Per spiegare questa doppia «natura» il biologo e naturalista premio Pulitzer Jared Diamond ha scritto libri importanti, tra questi che, uscito nel 1994, è diventato un classico tanto da essere ora proposto in una versione per ragazzi,
La scomparsa di Pietro Grilli di Cortona ( nella foto), avvenuta a Roma un mese fa, è stata un evento del tutto inatteso e traumatico per chi, come il sottoscritto, non era al corrente della malattia che lo aveva colpito da qualche tempo: e anche molto doloroso, perché eravamo amici da 25 anni. Nato a Firenze nel 1954, professore a Roma Tre e presidente della Società italiana di Scienza politica, Pietro si era laureato presso la facoltà Cesare Alfieri di via Laura, in una materia che ancora negli anni Settanta aveva un nome inquietante, «Dottrina dello Stato», di chiara ascendenza hegelian-gentiliana: solo poco dopo sarebbe stata trasformata in Scienza della politica, a dimostrazione della longevità incredibile di una precisa quanto obsoleta impostazione accademica, che negava qualunque validità alla ricerca empirica e ai metodi quantitativi. Allievo di Domenico Fisichella, aveva scritto una tesi su un argomento riguardante il potere in Urss e nel 1983 aveva vinto un posto da ricercatore alla «Sapienza» di Roma, facoltà da cui provengo io: se a questo aggiungiamo che anni dopo fui invitato ad insegnare presso l’Alfieri di Firenze, si potrebbe quasi (sottolineo il «quasi») dire che ci eravamo scambiati i posti. Il suo primo libro, Le crisi politiche nei regimi comunisti (Franco Angeli), uscì proprio nel 1989 e resta ancora oggi un testo utilissimo per comprendere quegli eventi. Le nostre discussioni finivano sempre allo stesso punto: il liberalismo è l’ultimo stadio dell’evoluzione politica, oltre il quale esistono solo buie tirannie, oppure è lecito e razionale ritenere che ve ne possa essere uno ulteriore, che coniughi libertà civili e uguaglianza sociale? A sostegno di quest’ultima tesi portavo proprio gli esempi da lui illustrati, particolarmente l’Ungheria del 1956 e la Cecoslovacchia del 1968, in cui a fianco della ripulsa del totalitarismo si erano dispiegati anche progetti politici reali di socialismo democratico. Erano sempre discussioni rispettose e amichevoli, interrotte da aneddoti e scherzi: oltre ad essere un accademico di prim’ordine, Grilli era infatti anche una persona affabile ed ironica, garbata e gentile, totalmente aliena dagli sgomitamenti ancora troppo frequenti nelle università d’Italia.