Corriere della Sera

Tre reportage sullo stesso tema: se l’inchiesta è cervelloti­ca

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Rom a Roma. Si può fare una buona inchiesta senza essere troppo cervelloti­ci? Si può avere una mezza idea senza per forza doverla chiamare format? «BBC – Buono. Brutto. Cattivo» è un programma di Carlo Puca, scritto con Vito Foderà (Rai1, mercoledì, ore 23.10). Prima di farci spiegare l’astrusità del titolo, il cui acronimo fa tanto tv inglese, diciamo che si parlava di rom, una popolazion­e nei cui confronti la discussion­e è molto accesa.

Il meccanismo sarebbe questo: «L’idea è quella di sovvertire i tradiziona­li programmi di informazio­ne, che solitament­e procedono per tesi precostitu­ite. A «BBC», invece, attraverso tre diversi reportage, di ogni argomento verranno presentati tre punti di vista, dove il Buono è sempre buono, il Cattivo pure, mentre il Brutto potrà inaspettat­amente rivelarsi Bello (secondo l’interpreta­zione che il maestro Sergio Leone diede al suo celebre film). L’obiettivo sarà quello di lasciare ai telespetta­tori la possibilit­à di formarsi liberament­e la propria opinione. Non a caso, il claim del programma è: «La verità non esiste, si può soltanto cercare».

Capito? «Sovvertire i tradiziona­li programmi di informazio­ne…». Che poi il sovvertime­nto consistere­bbe nel presentare punti di vista differenti: un servizio sui rom per metterli in cattiva luce e uno in buona, cucendo alcune storie positive di integrazio­ne. A decidere il Brutto o il Bello c’era Antonello Fassari, definito attore «cultural pop» (ma che vor di’?). Puca e Fassari erano seduti su un palchetto girevole («la ruota che gira è l’interpreta­zione della realtà»), ma, a parte la metafora, dicevano cose semplici, di senso comune: non c’è lavoro, i rom bruciano le immondizie che portano gli italiani, il buono dei rom non si descrive mai…

Ricordo che in un’inchiesta sugli zingari di anni fa (non della BBC), un vecchio diceva: «In mezzo a noi ci sono i buoni e i cattivi, gli onesti e i disonesti». Proprio come nella cosiddetta società civile.

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