Corriere della Sera

Nuovo naufragio davanti alla Libia «Decine di morti»

Cento salvati, altri cento dispersi

- L. Ber.

Almeno dieci morti, una trentina tratti in salvo «e chissà quanti dispersi, forse decine, forse rimasti intrappola­ti nello scafo». C’è un’altra imbarcazio­ne ribaltata di fronte a Zuwara, in Libia. A bordo — secondo le stime della Guardia costiera del Paese nordafrica­no — viaggiavan­o circa 200 migranti partiti soprattutt­o dall’Africa Sub-sahariana, dalla Siria, dal Marocco, dal Pakistan e dal Bangladesh. I soccorsi sono andati avanti tutta la notte in quello che ormai è diventato il punto dal quale parte il più alto numero di barconi.

È andata meglio ad altri 700 migranti, salvati nel Canale di Sicilia dalla nave Bourbon Argos di Medici senza Frontiere. Ieri sera è finita l’odissea dei 571 migranti che si trovavano nell’imbarcazio­ne dove in 52, bloccati nella stiva, sono morti soffocati dai gas di scarico dei motori. I profughi — tra i quali ci sarebbero anche gli scafisti, secondo la Squadra mobile — sono sbarcati a Palermo dal pattugliat­ore della marina svedese Poseidon. Le salme saranno trasferite temporanea­mente nel cimitero dei Rotoli a Palermo.

Se la macchina dei soccorsi va avanti, non si ferma nemmeno quella della giustizia: ieri sono stati fermati due presunti scafisti — somali di 23 e 38 anni — del gommone con 101 migranti, compreso il 15enne morto per le ferite riportate per i maltrattam­enti subiti in Libia, dove era stato costretto a lavorare senza cibo né acqua. Il minorenne era stato soccorso dalla nave Dignity di Medici senza Frontiere, ma era morto il giorno prima dell’arrivo ad Augusta, il 25 agosto.

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