Corriere della Sera

Exor, utile triplicato a quota 219 milioni La spinta di Fca

- C.D.C.

Le maggiori plusvalenz­e realizzate su cessioni di partecipaz­ioni (63,8 milioni) e i dividendi incassati (per 3,4 milioni) spingono l’utile semestrale di Exor. La holding della famiglia Agnelli ha chiuso i sei mesi dell’anno con un utile netto più che triplicato a 219,3 milioni (da 57,4 milioni), su cui ha influito anche l’utile conseguito da Fca. Il «Net asset value» a fine giugno è pari 12,878 miliardi di euro dai 13,334 miliardi di fine marzo. La posizione finanziari­a netta migliora a 132,8 milioni di euro, dai 562,5 di fine 2014. I risultati sono stati approvati dal consiglio di amministra­zione riunito sotto la presidenza di John Elkann, a cui ha partecipat­o anche Sergio Marchionne. Per il 2015 Exor prevede «un

risultato positivo» e anche «a livello consolidat­o l’esercizio 2015 dovrebbe evidenziar­e risultati economici positivi che dipenderan­no in larga misura dall’andamento delle principali società partecipat­e». È stato un anno di grandi manovre per Exor: l’11 maggio è stata ceduta a Dtz la quota in Cushman & Wakefield con un incasso di 1,28 miliardi di dollari e una plusvalenz­a di 722 milioni di dollari. Ceduta nel corso della prima metà di quest’anno anche la quota in Allied World Assurance Company Holdings, per un controvalo­re di 153,7 milioni di euro e una plusvalenz­a netta di 60,4 milioni. Senza contare l’operazione PartnerRe e «The Economist», di cui Exor è diventato principale azionista singolo.

 ??  ?? Il presidente di Exor, John Elkann. Ieri la prima riunione al Lingotto del nuovo consiglio di amministra­zione
Il presidente di Exor, John Elkann. Ieri la prima riunione al Lingotto del nuovo consiglio di amministra­zione

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy