Corriere della Sera

La Roma tiene la Juve a zero punti

I gialloross­i dominano i campioni d’Italia che pur svegliando­si tardi vanno vicini al pari

- Luca Valdiserri

La connection Roma-Sarajevo, attraverso i gol di Pjanic e Dzeko, rende importante persino il calcio d’agosto, quello che un tempo contava solo per le chiacchier­e sotto l’ombrellone, in attesa delle cose serie. Succede così che Garcia batta per la prima volta la Juventus in campionato (dopo tre sconfitte, un pareggio e una vittoria ma in Coppa Italia), la mandi a-4 e lasci ad Allegri un record al contrario: mai i bianconeri avevano zero punti dopo le prime due giornate di serie A. Il 2-1 finale è un risultato che potrebbe spiegare al famoso marziano sbarcato sulla terra il fascino assurdo del calcio. È un finale giusto perché la Roma ha dominato la gara per 80’, meritava un rigore (fallo di Mandzukic su Florenzi) dopo 30” e, sul 2-0 e con l’uomo in più (espulso Evra), poteva e doveva infierire. Ma la reazione finale della Juve, dopo il gol di Dybala, il più continuo dei suoi, poteva anche portare a un clamoroso 2-2. C’è voluto un miracolo di Szczesny, al 93’, su colpo di testa di Bonucci, per evitare l’incredibil­e rimonta. La Juve deve aggrappars­i a questo finale importante e a un colpo di mercato nelle ultime ore. Il resto non c’è ancora.

Garcia provoca l’effetto domino con una sola mossa, ma a suo modo clamorosa. Fuori Castan, che a Verona aveva dimostrato quanto è difficile, anche per un uomo coraggioso come lui, risalire da un’operazione al cervellett­o e De Rossi scala a difensore centrale. È un cambio che ha tanti ricaschi: 1) condiziona il resto della formazione: c’è Iago Falque per dare equilibrio nel tridente offensivo con Dzeko e Salah; 2) corre un rischio calcolato, a 24 ore dalla fine del mercato, mandando in campo una difesa che ha un attaccante come terzino destro (Florenzi), un centrocamp­ista a fare il libero (De Rossi) e un terzino sinistro che ha fatto due allenament­i con i compagni (Digne); 3) manda in panchina per la seconda volta Francesco Totti, evento che non era mai successo all’inizio di un campionato, se non per infortunio.

I risultati sono una manovra più fluida quando deve partire dal basso e la scoperta che Pjanic adesso è al centro del gioco e fa male anche vicino alla porta (palo clamoroso nel primo tempo, punizione perfetta per l’1-0), che Dzeko è il centravant­i che mancava dai tempi di Batistuta (vedi il gol del 2-0, saltando di prepotenza sopra Chiellini) e che il mix sarà difficile da gestire ma è affascinan­te.

La Juve è poco giudicabil­e. Tevez, Vidal e Pirlo non ci sono più ed è inutile parlarne ancora. Sono state fatte delle scelte, vanno rispettate. L’assenza di Marchisio è pesantissi­ma, Cuadrado (15’ in campo) e Alex Sandro saranno pronti dopo la sosta e sono ottimi rinforzi, Khedira è in infermeria e proprio in quel ruolo bisognerà cercare. Per quasi tutta la gara è stata messa alle corde, con percentual­i di possesso palla ben sotto il 40%, poi ha reagito di pura rabbia nel finale, aiutata da un calo fisico (si è giocato a 35 gradi) e di attenzione della Roma. Allegri ha scherzato, un po’ amaro: «Entro sempre nella storia. Nel bene e nel male».

Garcia, ora, ha un compito: convincere i suoi giocatori che i prossimi tre punti, a Frosinone, saranno importanti come quelli di ieri. Dzeko sembra un’ottima spalla in questo lavoro: con i piedi buoni ma solido come una quercia. Dobro dosli, come si dice dalle parti sue. Benvenuto.

I gol In rete Dzeko e Pjanic, poi Dybala fa il 2-1. I gialloross­i reclamano un rigore negato

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 ??  ?? Soddisfatt­o Rudi Garcia ha battuto per la prima volta la Juve in campionato. Sopra il gol di Dzeko
(Ansa, Inside)
Soddisfatt­o Rudi Garcia ha battuto per la prima volta la Juve in campionato. Sopra il gol di Dzeko (Ansa, Inside)

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