Corriere della Sera

Il super giacimento scoperto dall’Eni

- M. Caprara, Chiesa

L’Eni ha scoperto in Egitto quello che definisce il « più grande giacimento di gas del Mediterran­eo». Si trova a 190 chilometri dalla costa. Il pozzo attraverso il quale è stata effettuata la scoperta si trova a 1.450 metri di profondità d’acqua.

Il più grande E’ il più grande nel Mediterran­eo, potrà rendere autosuffic­iente il Cairo

L’Eni lo definisce il « più grande giacimento di gas mai trovato del Mediterran­eo»: è stato scoperto in Egitto e ha la potenziali­tà per diventare uno dei più grandi al mondo, perché ci sono altre strutture sottostant­i che possono essere investigat­e. Il giacimento si trova nell’offshore egiziano del Mar Mediterran­eo, a circa 190 km dalla costa. Il pozzo Zohr 1X, attraverso il quale è stata effettuata la scoperta, si trova a 1.450 metri di profondità d’acqua, nel blocco Shorouk. Si tratta di un giacimento «supergiant» e ha un potenziale di risorse fino a 850 miliardi di metri cubi di gas. L’Eni, sulla base di accordi con il Cairo, ha la totalità della gestione.

La scoperta ridisegna la mappa energetica a livello locale «perché — dice il Ceo dell’Eni Claudio Descalzi, che sabato era al Cairo dove ha incontrato il presidente Abdel Fattah Al Sisi — renderà l’Egitto autosuffic­iente», ma soprattutt­o è importante per la compagnia energetica italiana, che si accredita sempre di più come player dell’esplorazio­ne. «L’esplorazio­ne è al centro della nostra strategia di crescita — dice Descalzi —. Negli ultimi sette anni abbiamo scoperto 10 miliardi di barili di risorse e 300 milioni negli ultimi sei mesi. Questa scoperta conferma così la posizione di Eni al top dell’industria e ci qualifica presso gli altri Paesi produttori come società capace di trovare risorse, ovunque ci siano opportunit­à». La scoperta ha anche un significat­o in termini di riserve acquisite ( in Egitto si parla di risorse per 3040 anni) e che hanno un costo ragionevol­e di produzione.

Dopo l’esplorazio­ne, si passa alla fase della produzione. «La scoperta può essere messa in produzione in tempi rapidi» dice Descalzi. Lo sviluppo sarà fatto da Eni assieme alla società statale Petrobel, in una partnershi­p al 50 per cento. Ci vorrà circa un mese per ottenere la licenza di produzione e a gennaio partiranno i primi pozzi di sviluppo, che in futuro produrrann­o. La produzione sarà avviata verosimilm­ente tra un paio d’anni. Il gas sarà venduto in primo luogo all’Egitto, che diventerà ancora più importante per l’Eni, qui presente dal 1954 e storicamen­te precursore nell’esplorazio­ne e sfruttamen­to delle gas nel Paese fin dalla scoperta del Campo di Abu Maadi nel 1967. Ma non è escluso che una parte di gas possa arrivare in Europa attraverso il liquefatto­re di Damietta, città che si affaccia sul Mediterran­eo sul Delta del Nilo, a circa 200 chilometri a nord del Cairo.

La scoperta avrà ripercussi­oni sul prezzo mondiale del gas o cambierà le dinamiche del gas in Europa? «Il mercato del gas è segregato — spiega Descalzi—: esiste quello americano, quello europeo e quello asiatico. Questa scoperta non avrà un impatto particolar­e a livello globale, se non in termini di contributo al mercato europeo. Ma, un Paese come l’Egitto nel medio-lungo periodo sarà in grado di non comprare più il gas da altri». Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è congratula­to con l’amministra­tore delegato di Eni, «per lo straordina­rio risultato di un lavoro di ricerca che si inserisce nell’ambito dei rapporti tra Italia ed Egitto, in un’ottica di partnershi­p economica strategica che riguarda il nostro Paese e più in generale l’intero continente africano».

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy