Corriere della Sera

Se Londra fa demagogia e chiude la porta agli europei

- di Fabio Cavalera @fcavalera

Che il governo Cameron cerchi di sbarazzars­i dell’Europa, in un modo o nell’altro, è noto a tutti. Adesso pare che voglia sbarazzars­i anche degli europei. O meglio dei cittadini della Ue che attraversa­no la Manica o per studiare o per lavorare. E poco importa che uno dei pilastri dell’Unione sia il principio della libera circolazio­ne delle persone. Anzi, motivo in più per abbatterlo. Finché si tratta di capitali, ogni confine per Londra deve cadere. Quando si parla di essere umani le cose cambiano. Theresa May ha scritto per il Sunday

Times un articolo che è assai più di una minaccia. Incoraggia­ta dai numeri sulle migrazioni, indubbiame­nte difficili da gestire visto che il saldo degli arrivi nel 2014 è stato di 330 mila unità, la conservatr­ice ministra dell’Interno ha preso la palla al balzo per dire che intende vietare l’ingresso agli europei non titolari di un rapporto di lavoro dipendente nel Regno Unito, ovviamente esclusi i turisti. Downing Street è sul punto di presentare una nuova legge molto restrittiv­a. Ci sono molte valide ragioni per affrontare con attenzione la realtà ed è condivisib­ile l’idea di punire chi sfrutta i non regolari o chi li nasconde. Ma le parole della signora May mirano a colpire anche gli studenti. Secondo la sua visione, alla fine di un corso di laurea se il ragazzo non ha una profession­e garantita dovrebbe lasciare il Paese. Così si usano pretesti fastidiosi per attaccare l’istituzion­e europea. E si «emigra» nella demagogia.

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