Corriere della Sera

Il primo giorno di Gabrielli da tutor (in attesa di Marino)

L’assessore Esposito: il sindaco non è fortunato quando è via succede sempre qualcosa

- Ernesto Menicucci

Lo ammette persino Stefano Esposito, senatore dem, neo assessore ai Trasporti del Campidogli­o: «Marino è un po’ sfortunato: ogni volta che si muove da Roma succede qualcosa». Così sfortunato, il sindaco, che anche l’avvio dell’«era Gabrielli», il prefetto/tutor messo dal governo a «controllar­e» la situazione romana, lo vivrà oltreocean­o.

Gabrielli, infatti, da stamane sarà «operativo» a tutti gli effetti, sul Giubileo e non solo. E il primo incontro, con Ignazio assente, lo avrà col governator­e del Lazio Nicola Zingaretti, quello che in molti vedono come alter ego di Marino: tanto è gaffeur, fuori dagli schemi, imprevedib­ile l’uno, tanto è posato, riflessivo, affidabile l’altro. Gabrielli e Zingaretti faranno il primo vero sopralluog­o giubilare: il controllo della centrale operativa per le emergenze, il numero unico (112) che sarà coordinato dalla Regione.

Secondo appuntamen­to del prefetto, nel pomeriggio, col vice di Marino, Marco Causi. Il Comune darà i nomi dei suoi rappresent­anti nella segreteria interistit­uzionale che verrà istituita per l’Anno Santo: ci saranno il coordinato­re del Giubileo per il Comune Maurizio Pucci, Dibattito Esposito, Pd, assessore ai Trasporti di Roma, Lombardi, deputata M5S, Marchini ieri alla festa del il capo di gabinetto Luigi Fucito, il vicecapo Rossella Matarazzo, il comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente.

Martedì, però, è il giorno clou, soprattutt­o per l’incontro in programma tra il Comune, Gabrielli e Raffaele Cantone sugli appalti dell’Anno Santo. «I nostri controlli — giura Alfonso Sabella, assessore alla Legalità — saranno più severi rispetto a quelli dell’Expo». Il piano, in parte già sottoposto a Cantone, verrà comunque vagliato dal prefetto e dal presidente dell’Anac: saranno loro, alla fine, a dare l’ultima parola ed eventualme­nte a chiedere integrazio­ni. La parola d’ordine di tutti è «fare presto, ma fare anche bene», utilizzand­o il sistema elettronic­o Siproneg che assicura la rotazione di 900 aziende iscritte all’albo fornitori del Campidogli­o.

Circa 30 milioni di euro sui primi 50 che il governo ha concesso di spendere a Roma, verranno assegnati così. Basta? Secondo Sabella e Pucci sì: «Faremo anche controlli in corso d’opera, a sorpresa, per vedere che i lavori siano realizzati secondo il capitolato». Ma Gabrielli e Cantone, prima di avviare i cantieri, passeranno al setaccio tutte le imprese fornitrici del Comune, verificand­one le autocertif­icazioni antimafia e andando a capire se ci sono prestanome o scatole cinesi. E Marino? Tra oggi e domani dovrebbe vedere il sindaco di New York Bill de Blasio, poi tornerà nella Capitale per la manifestaz­ione anti-mafia del 3 settembre. Da Roma, intanto, Alfio Marchini gli lancia la sfida: «Mi candiderò a sindaco — ha detto alla festa del Fatto quotidiano —. Vedremo chi si alleerà con noi». Il centrodest­ra lo corteggia, il centrosini­stra ci fa un pensiero. E Alfio, per ora, sta in mezzo.

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