Cipriana Scelba, la grande signora degli scambi culturali tra Italia e Stati Uniti
Gli studiosi italiani che nel Dopoguerra hanno attraversato l’Oceano per gli Stati Uniti hanno conosciuto e apprezzato Cipriana Artom Scelba, scomparsa a Roma all’età di 95 anni. Giovane collaboratrice di Bruno Zevi nel bollettino dell’United States Information Service pubblicato alla Liberazione di Roma, si dedicò presto agli scambi culturali con gli Stati Uniti, regolati nel 1946 dal programma del senatore J. Williams Fulbright che prevedeva l’utilizzo dei crediti sui residuati di guerra senza gravare sui Paesi beneficiari. Direttrice della commissione binazionale italiana dal 1948 fino al 1988, la Scelba ha curato i viaggi di alcune decine di migliaia di giovani verso l’America e di altrettanti americani verso l’Italia. Alle sue doti, efficienti e rigorose, di organizzatrice culturale si deve la partecipazione al programma Fulbright di gran parte della futura classe dirigente italiana: solo per fare qualche nome si possono ricordare tra i tanti Franco Ferrarotti e Umberto Eco, Giovanni Sartori e Tullio Tentori, Carlo Rubbia e Tullio Regge, Edoardo Amaldi e Lionello Venturi, Luigi Dalla Piccola e Gianfranco Pasquino, oltre agli americanisti Agostino Lombardo e Biancamaria Tedeschini Lalli. Ma dietro la direttrice simbolo Fulbright, si celava una signora di rara eleganza e leggerezza. La sua curiosità intellettuale, a cui si deve la raccolta di documenti sulla Formazione degli Stati Uniti curata nel 1961 con Acquarone e Guglielmo Negri, aveva origine anche dalla passione civile che l’aveva indotta nella Roma nazista a militare in Giustizia e Libertà. In casa aveva respirato quel senso del dovere e della libertà che l’avrebbe accompagnata nella lunga vita. Sua madre, Teresita Sandeschi Scelba, aveva fatto parte dei gruppi proto-femministi per il voto alle donne e nel Dopoguerra era stata alla testa del Consiglio nazionale delle donne. Dopo la commissione Fulbright, Cipriana ha presieduto il Centro italiano studi americani, noto per la prestigiosa biblioteca, che successivamente è stato guidato da Giuliano Amato con cui ha collaborato fino agli ultimi anni.