Malattie e aborti nella Grande Mela
Malattie, lesioni, aborti. Il destino di molti che lavorano nei centri estetici sembra segnato da incidenti e conseguenze pesanti sulla salute. A causa, soprattutto, dell’uso prolungato di sostanze tossiche per le unghie dei clienti, di orari di lavoro spesso massacranti (10-12 ore) e di ambienti dove non sempre vengono rispettate le disposizioni nei saloni di bellezza. Succede a Flushing, nel popolare quartiere di Queens, a New York, ma anche altrove nella Grande Mela come ha raccontato lo scorso maggio un’inchiesta del New York Times. Il quotidiano racconta come ogni mattina si assiste a una sorta di corteo di camionette che girano per le strade della città caricando centinaia di ragazze soprattutto asiatiche e ispaniche. Si tratta di estetiste specializzate nella cura delle mani che ogni giorno lavorano negli oltre duemila «nail salon» di New York, dove i clienti si curano le unghie, si fanno fare smalto o pedicure per 10-15 dollari ( a sinistra Jing Ren dipinge le unghie di sua cugina Xue Sun, foto di Nicole Bengiveno per il New York Times). L’inchiesta del giornale americano ha portato il governatore Andrew Cuomo a istituire un gruppo di ispettori che faranno il giro dei centri estetici per controllare le condizioni di lavoro. ste, l’obbligo di indossare guanti e mascherine per proteggersi dagli agenti chimici e l’installazione di sistemi di ventilazione. Inoltre, i proprietari dei saloon dovranno affiggere nel locale le nuove misure, in sei lingue, così che tutte le lavoratrici possano comprenderle.