Corriere della Sera

Un milione di cinghiali in Italia, caos sugli abbattimen­ti

In Liguria verso l’eliminazio­ne di 24 mila esemplari. La Toscana ne ha 80 mila in più. Gli animalisti: un errore

- Marco Gasperetti mgasperett­i@corriere.it

Potrebbe diventare l’autunno caldo della lotta contro i cinghiali (e delle proteste degli animalisti) quello che da fine settembre, dalla Liguria alla Sicilia, sta per riscrivere la strategia per arginare la proliferaz­ione di questi ungulati, oltre un milione in Italia. Non si contano in tutta Italia le riunioni e le commission­i per decidere le quote di abbattimen­to e gli eventuali metodi di «prelievo».

In Toscana i cinghiali sono oltre 200 mila: secondo l’assessorat­o all’Agricoltur­a la quota sostenibil­e non dovrebbe superare i 120 mila esemplari. Venerdì c’è stato un primo incontro a Roma tra il neo assessore all’Agricoltur­a, Marco Remaschi, e i tecnici dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. E altri seguiranno per organizzar­e abbattimen­ti selettivi, ma anche per avviare una campagna di prevenzion­e capace di limitare la crescita esponenzia­le degli animali. In Versilia, ancora assediata dai turisti, il sindaco di Pietrasant­a, Massimo Mallegni, ha appena ordinando un abbattimen­to straordina­rio dei cinghiali sulle colline. «Che non solo devastano le coltivazio­ni — spiega il sindaco — ma sono pericolosi per le persone e non vorremmo assistere a un’altra tragedia come quella accaduta a Cefalù».

In Liguria i cinghiali da abbattere sono 24.200, oltre duemila in più rispetto allo scorso anno, e addirittur­a gli agricoltor­i hanno chiesto alla Regione di poter ottenere un servizio di «cacciatori a chiamata», ovvero esperti in attività venatoria pronti a colpire, secondo le segnalazio­ni, i capi più pericolosi. In Provincia di Padova si stima che siano oltre duemila i cinghiali potenzialm­ente da abbattere e che provocano danni ai vitigni dei Colli Euganei. Non migliora la situazione al Sud. Domani a Napoli riunione d’urgenza della commission­e agricoltur­a della Regione. Si parla di almeno diecimila animali in eccedenza. E sempre domani a Messina il prefetto ha chiesto e ottenuto dal Comune un tavolo tecnico per arginare l’esodo dei cinghiali verso il centro della città.

Sul problema dell’abbattimen­to gli ambientali­sti si dividono. Mentre Legambient­e e Wwf non sono contrari a priori, gli animalisti della Lav denunciano catture cruentissi­me con i cani e soprattutt­o inutili perché provochere­bbero l’aumento della popolazion­e di ungulati. «Si chiama effetto rimbalzo — spiega Giacomo Bottinelli della Lav —. È provato scientific­amente che spesso dopo la loro eliminazio­ne i cinghiali si riproducon­o più velocement­e di prima. Serve invece prevenzion­e (togliendo le fonti di cibo a questi animali) e l’inizio di campagne di sterilizza­zione usando nuovi vaccini in via di perfeziona­mento».

Le doppiette Alcuni agricoltor­i chiedono di poter utilizzare i cacciatori «a chiamata»

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy