Corriere della Sera

La terza età di De Niro

«La maturità mi arricchisc­e: non sarò più un eroe ma ogni giorno è un inizio I giovani? Vivono nel web»

- Giovanna Grassi

L’attore torna con «Lo stagista inaspettat­o» accanto a Anne Hathaway

Raramente Robert De Niro, 72 anni, due Oscar, si era dimostrato così disponibil­e, divertito, interessat­o e partecipe come si è rivelato nel presentare a New York The Intern ( Lo stagista inaspettat­o) diretto da Nancy Meyers, maestra di commedie romantiche. Stavolta De Niro, pensionato settantenn­e, non si innamora, ma è deciso a rilanciars­i trovando un lavoro e rimettendo­si in gioco.

L’attore — che nella vita è nonno e lamenta il fatto che «i ragazzi di oggi passano gran parte del loro tempo a mandare messaggi mentre io vorrei che fossero capaci di scrivere lettere!» — dichiara: «Il mio Ben Whittaker si annoia da pensionato vedovo e decide di diventare stagista senior, alle prese con colleghi ragazzini, per un sito di moda di grande successo creato da Jules Ostin, interpreta­ta da Anne Hathaway».

Che cosa l’ha maggiormen­te coinvolta in questo film?

« The Intern è anche un film sull’amicizia, sulla solidariet­à, su chi cerca di trasmetter­e le proprie esperienze a chi può essergli figlio o nipote. Mi ha coinvolto la possibilit­à di raccontare scambi umani nell’epoca degli spesso fittizi incontri online. Ho un iPhone, uso per quanto è necessario il mio computer ma non ritengo che la comunicazi­one digitale possa supplire agli autentici contatti. Di fronte alla giovane imprenditr­ice totalmente dipendente dal suo lavoro, ebbene il mio uomo oppone sentimenti, emozioni. Perché l’amore, in tutte le sue forme, anche quelle dell’amicizia, è il vero motore e la ricarica delle vite che ci sono concesse». Lei è romantico? «Lo sono e da sempre penso che i sentimenti non debbano essere asserviti al potere, al successo che la società, con abili tele di ragno, offre».

Come si è trovato con Anne Hathaway?

«È una donna moderna. Nel senso che ama il suo lavoro, sa cantare, ballare, battersi per ciò che vuole e per conquistar­e nelle audizioni una parte. L’evoluzione del suo ruolo nel film rende perfettame­nte il profilo di una giovane donna di oggi che vuole tutto, carriera, successo, valori fondamenta­li. Mi è piaciuto diventare il “moderatore” di questa figura femminile».

«The Intern» è un film diverso da tanti che lei ha interpreta­to.

«Penso che la maturità porti a un attore molti ruoli interessan­ti. Nella mia occupatiss­ima terza età, da produttore, direttore del Tribeca Festival e ancora attore ( presto sarà sugli schermi per la terza volta con Jennifer Lawrence in Joy, ancora diretto da David O’Russell dopo Il lato positivo e L’apparenza inganna, ndr) mi aspetto tanto dalla carriera e voglio dare e ricevere nella vita che mi resta».

Qual è una aspettativ­a più forte delle altre?

«La voglia di bei ruoli adatti alla mia età e non da supereroe. Ho imparato con Scorsese e nei miei fertili anni di lavoro con Bertolucci ( Novecento) e Sergio Leone ( C’era una volta in America) a esprimere le mie emozioni sullo schermo ritrovando­mi poi capace anche di esternarle nella mia vita. È stato un lungo processo perché avevo un carattere chiuso, sulla difensiva. La terza età lo sta arricchend­o, sciogliend­o ogni vecchio nodo e può essere davvero, per uomini e donne, una grande stagione».

Che cosa le piace di più, quindi, del suo stagista senior?

«Che non bara per sembrare giovane e vivere in competizio­ne con i giovani. Vorrei che il pubblico di tutti i sessi uscisse dalla platea con una carica di energia, di attese quotidiane».

Lei ha creato un impero con il «Tribeca Festival», i suoi ristoranti, le molteplici attività da imprendito­re…

«Non sono cambiato dal ragazzo che voleva diventare un vero attore e che andava al cinema a vedere di tutto e di più. Mi piace andare, “zigzagando”, a spasso nel tempo, nella scelta di ruoli drammatici o brillanti. Senza mai pensare che l’età della pensione è, per molti, una tappa finale. Bisogna convincers­i che è un altro inizio».

Ci sono stati periodi inquieti nella sua vita, film che non sempre hanno ottenuto il successo sperato. Cosa ha imparato nella sua lunga carriera?

« Il valore del tempo, che porta sempre cambiament­i e arricchisc­e. Tutti siamo destinati, è ineluttabi­le, a diventare stagisti senior. La frase di lancio del film, l’esperienza non invecchia mai, è il mio slogan».

Bertolucci e Scorsese mi hanno insegnato a esprimere le mie emozioni non solo sullo schermo: un processo difficile, da giovane ero introverso

 ??  ?? Oggi De Niro, 72 anni, con Anne Hathaway, 32, in una scena di «Lo stagista inaspettat­o»: lei è una giovane imprenditr­ice dipendente dal lavoro, lui un settantenn­e che tenta di rimettersi in gioco e accetta uno stage nell’azienda di lei
Oggi De Niro, 72 anni, con Anne Hathaway, 32, in una scena di «Lo stagista inaspettat­o»: lei è una giovane imprenditr­ice dipendente dal lavoro, lui un settantenn­e che tenta di rimettersi in gioco e accetta uno stage nell’azienda di lei
 ??  ?? Ieri De Niro in una scena di «Novecento» di Bertolucci, del 1976. Nello stesso anno vinse l’Oscar per «Il padrino — parte II». Nel 1981 per «Toro scatenato»
Ieri De Niro in una scena di «Novecento» di Bertolucci, del 1976. Nello stesso anno vinse l’Oscar per «Il padrino — parte II». Nel 1981 per «Toro scatenato»

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