Corriere della Sera

Mourinho non vola più: «Ma non voglio rinforzi»

Disastroso avvio di stagione per il Chelsea: «Fosse un altro campionato sarebbe già finita»

- Federico Pistone

Quando, l’11 giugno, gli hanno ritirato la patente — per un’infrazione di nove mesi prima — è come se avessero tolto a José Mourinho anche la licenza di vincere. Lo ha fatto sì, ma una sola volta, il 23 agosto (3-2) sul campo non proprio inespugnab­ile del West Bromwich Albion, che ha pure sbagliato un rigore. Il resto è uno «special strazio»: un precampion­ato del Chelsea senza successi e anche con qualche allarmante bastonata (contro gli increduli Red Bulls di New York e la Fiorentina), poi la sconfitta con l’Arsenal nella Community Shield, infine la Premier con 4 punti in 4 match e 8 distanze dal Manchester City di quel Manuel Pellegrini che Mou storpia in «pellegrino» ma che al momento si sta dimostrand­o il vero «speciale».

In mezzo, il poco cavalleres­co episodio con Eva Carneiro, la dottoressa entrata in campo senza la sua bolla pontificia, e quindi insultata, «ribaltata» ed esautorata. O la zampata ad Allegri, che si era permesso di nominare invano dei giocatori del Chelsea (Oscar e Ramirez) come possibili rinforzi juventini.

Un clima pesante intorno al tecnico portoghese che, per la prima volta nella sua lucente carriera, perde colpi in popolarità e anche in risultati, fino all’imbarazzan­te sconfitta interna

Depresso José Mourinho (LaPresse) di sabato contro il Crystal Palace, proprio nel giorno della sua centesima panchina allo Stamford Bridge.

«Fosse un altro campionato — ha chiosato — avrei detto che era già finita ma in Inghilterr­a non è così». E sì che Abramovic, dopo la vittoria del quinto titolo nazionale, il terzo con Mou in panchina, gli ha consegnato due punte da novanta (milioni): Pedro dal Barcellona e Falcao dallo United. Ancora non basta per dare un senso a questi Blues senza colore. C’è bisogno di sostanza e gioventù, così è saltato fuori il nome di Pogba, con un’offerta di 80 milioni più Oscar. Ma sia l’interessat­o (che si trova bene con quel numero 10 su maglia bianconera in vista dell’Europeo), sia la Juve che rifiutereb­be anche 150 milioni estinguono qualsiasi fantasia.

«Anche la Torre Eiffel mi piace ma non chiedo di comprarmel­a», prova a scherzare Mourinho. Poi si fa serio: «Il 21 aprile ho fornito alla società le mie proiezioni per la stagione: non credo sia questo il momento per dire voglio questo o quello. Dobbiamo fare meglio, io e i giocatori». In fretta, possibilme­nte perché il City del «pellegrino» se ne sta andando.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy