Corriere della Sera

L’Inter resta in vetta, ma quanta fatica

Ci pensa Jovetic che segna la doppietta della felicità, ma per domare il Carpi ce ne vuole

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Alessandro Bocci

Il Carpi corre, si infiamma, si illude. L’Inter compassata vince ed è l’unica grande a pieni punti. Due partite, sei punti, nel segno di Stevan Jovetic, Jo-Jo per gli amici e per chi ama il suo talento infinito, offuscato soltanto da qualche infortunio di troppo. Manuel Pellegrini non lo ha capito e il montenegri­no è tornato in Italia per prendersi la rivincita. L’Inter, in attesa di Icardi, è nei piedi fatati del numero dieci, che dopo mezz’ora di sofferenze raccoglie il cross lungo di Guarin e con l’aiuto involontar­io di Brkic sblocca il risultato. Lo stesso Jovetic, con freddezza, a due minuti dal novantesim­o, riporta i nerazzurri in vantaggio dal dischetto, trasforman­do l’entusiasmo dei carpigiani in delusione cocente e lanciando la sua squadra al primo posto in classifica. Una vittoria risicata, stentata, ma preziosa.

Jovetic nasconde le magagne dell’Inter, che viaggia a punteggio pieno ma è non del tutto convincent­e: gli esterni spingono male, in fase difensiva concede troppo e Brozovic non è un vero trequartis­ta. Soprattutt­o, una volta in vantaggio, si accontenta per quasi tutto il secondo tempo di uno sterile possesso, giusto per arrivare in fondo. E invece il Carpi, organizzat­o e orgoglioso, si rimette in piedi. Castori azzecca il cambio e Di Gaudio, entrato quattro minuti prima, approfitta dell’indecision­e interista e fa 1-1. L’Inter, a quel punto, riparte. Lo schiaffone fa effetto e la vittoria arriva, seppure sul filo di lana.

È una partita strana in cui i nerazzurri fanno valere il maggior tasso tecnico e l’esperienza dei campioni. Il Carpi, strapazzat­o alla prima uscita contro la Sampdoria, è più accorto: gioca in un fazzoletto, lesto a ripartire grazie al brasiliano Ryder Matos, sempre pronto a ribaltare il fronte in velocità. L’Inter, sorniona, aspetta il momento giusto: Medel meglio Stevan Jovetic, 25 anni, va in gol contro il Carpi. Il montenegri­no segnerà in seguito anche il rigore (Ansa) di Kondogbia nella linea dei centrocamp­isti, Jovetic (gol a parte) più ispirato di Palacio, mentre Brozovic ancora impiegato da trequartis­ta non trova mai la posizione.

L’Inter è lenta, il Carpi velocissim­o. Ma davanti ad Handanovic si perde: Matos invoca i gol di Jovetic nelle prime due giornate di campionato Giovinco l’azzurro più atteso (insieme al suo maestro Andrea Pirlo) si è presentato con il giustifica­to entusiasmo a Coverciano al raduno della Nazionale: «Non me l’aspettavo ma ci speravo visto il lavoro che sto facendo con il Toronto. Felice che Conte mi stia seguendo con attenzione. Tornerò in Italia? Presto per dirlo...». Ma l’entusiasmo potrebbe attenuarsi, ha dei problemi fisici. Difatti Conte ha convocato Insigne del Napoli. Oggi primo giorno di allenament­i dell’Italia di Conte: giovedì 3 settembre a Firenze contro Malta e domenica 6 settembre a Palermo contro la Bulgaria, partite da non perdere, valide per la qualificaz­ione a Euro 2016. un rigore (intervento di Murillo) apparso evidente dalla tribuna. I nerazzurri fanno gol al primo, vero, affondo: il lancio di Guarin trova Letizia fuori posizione, il resto lo fa Brkic che in uscita agevola il compito a Jovetic. La partita a questo punto sembra finita ma il Carpi non si scoraggia, non si allunga, non perde le misure e resta dentro la partita sfiorando prima dell’intervallo due volte il pareggio grazie alle iniziative dell’inesauribi­le Matos: il sinistro del polacco Wilczek si ferma sui guantoni di Handanovic e il tiro dello svizzero Fedele, una specie di rigore in movimento, finisce alle stelle.

Nel secondo tempo l’Inter alza il baricentro, però non graffia. Così rischia di regalare due punti in un campionato che la vuole protagonis­ta. Jovetic è la stella del Mancio, ma anche Guarin, assente all’esordio, lascia il segno: il cross per l’1-0 e il rigore (fallo di Gabriel Silva) e il rigore della vittoria. Mancio può tirare un sospiro di sollievo, passata la paura. Ora, dopo la sosta, l’aspetta il Milan, l’esame della verità. Il Carpi sull’1-1 ha il torto di lasciarsi prendere dall’entusiasmo e voler cercare addirittur­a la vittoria. Così si fa infilare in contropied­e.

Fiducia in Miranda

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