Rizzoli non vede un rigore su Florenzi e non rispetta le nuove direttive sull’arbitraggio
Rizzoli, attorniato da un buon gruppo arbitrale, per Juventus-Roma. Rizzoli doveva fornire due indicazioni: testimoniare autorevolmente che gli arbitri puniranno con più severità i falli anche in area, che i gialli saranno usati con puntualità, che le proteste dei calciatori dovranno essere stroncate. La seconda indicazione, ovvia, è che Rizzoli doveva dirigere con autorevolezza. L’arbitro «mondiale», invece, non ha dato alcuna risposta tecnica convincente; non perché non sia d’accordo con le direttive, semplicemente perché la mancata concessione del calcio di rigore di Mandzukic su Florenzi, nei primi secondi di gioco, lo ha sorpreso e scosso. O ( forse) le informazioni da Irrati e Tombolini gli hanno tolto convinzione. Da questo momento Rizzoli è turbato dai dubbi; preferisce lasciar correre alcuni falli per 20 minuti, poi ammonisce Pogba, perdona Chiellini e, poco dopo, gli mostra il giallo per un contrasto minore. Le proteste si diffondono. Nel secondo tempo Pogba si agita e l’arbitro lo perdona, sbagliando secondo le norme nuove e vecchie. Poi arrivano i gol e tutto sembra normalizzarsi: i gialli e i rossi sono corretti. Solo le proteste vanno oltre il novantesimo. Gli altri hanno arbitrato con impegno cercando di applicare i nuovi indirizzi. Massa, in Carpi-Inter, ha scambiato un intervento di Murillo su Matos da corner non cogliendo, invece, il penalty. D’altra parte per cambiare modo di arbitrare non basta una circolare.