Corriere della Sera

Il sito di Bel ha resistito alla furia dell’Isis «È in piedi»

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È ancora in piedi il Tempio di Bel nel sito archeologi­co di Palmira, in Siria, nonostante il tentativo dei miliziani dell’Isis di raderlo al suolo. Lo ha riferito ieri il direttore delle Antichità siriane, Maamoun Abdulkarim, intervista­to dalla Bbc. «Le colonne frontali e la struttura interna del tempio non appaiono danneggiat­e — ha spiegato —. Secondo le informazio­ni che abbiamo ricevuto dalla città, il tempio è ancora in piedi ma la squadra di esperti non può entrare per controllar­e da vicino». Domenica notte gli attivisti siriani avevano affermato che il tempio era stato parzialmen­te distrutto dai guerriglie­ri dell’Isis con cariche di dinamite. «I jihadisti hanno effettivam­ente provocato un’esplosione nel patio del tempio — ha proseguito Abdulkarim — ma il patio è immenso, circa 43mila metri quadrati». Il 23 agosto, i jihadisti avevano invece realmente distrutto un altro tempio, quello di Baal Shamin. Le foto satellitar­i, diffuse nei giorni successivi, avevano confermato che il tempio era stato raso al suolo. Le immagini, postate il 25 agosto sui social media da sostenitor­i del Califfato, mostravano miliziani jihadisti sistemare cariche esplosive lungo il perimetro del tempio. L’Unesco ha bollato le distruzion­i come un «crimine contro l’umanità». Intanto ieri, attivisti dell’Osservator­io siriano per i diritti umani hanno riferito che jet militari, presumibil­mente del regime di Bashar Assad, hanno bombardato alcuni obiettivi nella città di Palmira, che ospita il sito archeologi­co.

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