Corriere della Sera

«Abiti larghi, così l’ho fermato ai cancelli»

- DAL NOSTRO INVIATO F. Ca.

Il giorno dopo era già a Mineo. E qui, dentro al Centro d’accoglienz­a per richiedent­i asilo, gli operatori rivelano — dietro la promessa di un totale anonimato — la vita e le opere del presunto spietato assassino di Palagonìa. «Arrivò il 9 giugno e due giorni dopo, l’11, si presentò per iscriversi al corso di fitness. Lui non è un ragazzo molto alto, diciamo un metro e settanta, ma è molto atletico, muscoloso. Però frequentò il corso solo per una settimana, poi lasciò. Allo stesso modo s’iscrisse subito anche alla scuola di lingua italiana, in aula però si presentò solo due volte. Mai si è affacciato neppure al job center o nei nostri tanti laboratori. Si faceva vedere solo a mensa e al bazar. Qui in Italia, comunque, è arrivato da solo: nessun familiare, nessun parente. All’interno del centro ha legato con gli ivoriani ma anche con ragazzi di altri Paesi dell’Africa». Ed è tra loro che ora stan cercando i suoi complici.

Fermato

Mamadou Kamara, 18 anni, ivoriano, accusato del duplice omicidio. Era ospite del centro di accoglienz­a Cara di Mineo

L’ivoriano, si può dire, è stato tradito anche dal look, perché a una donna certe cose non sfuggono, anche quando hanno indosso una tuta mimetica e imbraccian­o un fucile d’assalto. Come domenica mattina verso le 7, quando Mamadou Kamara si è presentato al cancello d’ingresso del Cara di Mineo con quei pantaloni e quella maglietta troppo larghi per lui e con quelle ciabatte ai piedi che non c’entravano niente. Tutte cose che appartenev­ano al signor Vincenzo Solano, appena ucciso nella villetta di Palagonia. Così, il caporale dell’esercito Moena Mazzara ( sopra nella foto), 27 anni, di Napoli, in pattuglia all’ingresso del centro d’accoglienz­a, ha colto la stranezza e poi ha notato il borsone molto gonfio. Un attimo dopo, ha allertato i colleghi della polizia che hanno svolto i controlli e scoperto la refurtiva, dando inizio all’indagine. «Ero all’inizio del mio turno — ha raccontato Moena all’agenzia Ansa — insieme al capo del servizio, il caporal maggiore scelto Pietro Mazzotta, 40 anni, della provincia di Siracusa». Loro, dunque, il merito della prima mossa investigat­iva. Il capitano Filippo Rancatore, del 62/o reggimento fanteria di stanza a Catania, spiega: «Nostro compito, nell’ambito dell’operazione Strade Sicure, è quello di vigilare all’esterno del Cara di Mineo con delle pattuglie lungo la recinzione e ai due varchi di ingresso. Qui, in collaboraz­ione con la polizia, sottoponia­mo a controlli gli ospiti che entrano ed escono liberament­e».

In mensa In questi mesi non si è mai affacciato al job center, si faceva vedere solo in mensa e al bazar

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy