Corriere della Sera

Catania, la figlia della coppia uccisa: colpa anche dello Stato Per gli investigat­ori l’ivoriano fermato non ha agito solo. Salvini attacca, il Pd: fomenta l’odio razziale

- F. Ca.

del Cara di Mineo i cui numeri di telefono compaiono nella memoria del cellulare del diciottenn­e ivoriano in stato di fermo da domenica notte nel carcere di Catania.

Il dolore della famiglia Solano è incommensu­rabile. Le parole durissime pronunciat­e ieri da Rosita, una delle due figlie di Mercedes e Vincenzo, davanti a tutte le television­i ha fatto scoppiare un caso politico: «Renzi venga qui e mi spieghi — ha detto Rosita —. Mi dia In lutto Nella foto, Rosita Solano, una delle figlie della coppia di anziani uccisa domenica scorsa. I due anziani erano nella loro villa di Palagonia, in provincia di Catania dato. Ma il governo, i ministri, chi lo sa, prendono soldi in cambio di questa gente, che poi rimane qua, ma a fare cosa? La mia nipotina, la figlia di mia sorella Manuela, è viva per caso: l’altra sera sarebbe dovuta andare a dormire a casa dei nonni. Se fosse stata con loro avrebbero ucciso anche lei...».

E appena lo sfogo di Rosita Solano, ieri mattina, finisce in Rete, ecco che arriva il post su Facebook di Matteo Salvini: «Signora Solano, non è colpa anche dello Stato — scrive il leader della Lega — è colpa solo dello Stato! Renzi, Alfano e Boldrini, siete pericolosi...». Così, la lite tra i partiti divampa: «Quello pericoloso è Salvini e gli italiani lo sanno — replica Giorgio Tonini, vicepresid­ente del gruppo del Pd al Senato —. Lui non perde occasione per fomentare violenza e odio razziale e per speculare sull’immigrazio­ne ai fini del proprio tornaconto politico».

Il prefetto Maria Guia Federico, che a giugno scorso dopo lo scandalo di Mafia Capitale commissari­ò il Cara di Mineo, ieri ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza. «Sono previsti dei rinforzi sul territorio — annuncia fiducioso il sindaco di Palagonìa Valerio Marletta —. E al Cara di Mineo, che oggi ospita 3080 persone, ci è stato promesso che non arriverà più nessuno». Il procurator­e Verzera, però, è pessimista: «Il centro è ancora troppo grande e, con le poche risorse che abbiamo, rimane ingestibil­e».

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