Corriere della Sera

«Petizioni e firme sono fin troppo facili Monza se vuole vivere sa cosa deve fare»

Ecclestone: «Marchionne e Arrivabene stanno facendo un buon lavoro alla Ferrari»

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questione complessa, è difficile trovare regole condivise».

Finirà mai la lotta tra grandi e piccoli team?

«Sono in F1 da un po’: ieri era come oggi. La verità è che ci sono delle persone che in F1 non dovrebbero stare...».

Sergio Marchionne e Maurizio Arrivabene: cosa pensa della nuova dirigenza della Ferrari?

«Stanno facendo un buon lavoro».

Era necessario un cambiament­o tanto radicale nel team?

«In tante squadre le cose sono cristalliz­zate: i cambiament­i sono positivi. Peraltro, sono sempre stato un sostenitor­e di Luca di Montezemol­o. Sergio Marchionne è solo differente da lui, tutto qui».

Perché ha criticato Vettel? Non era suo amico?

«Non ho mai criticato Vettel!»

Però ha dichiarato che Hamilton ha fatto di più per la F1.

«Non è vero. Ho solo detto che Lewis è un personaggi­o più completo. Vettel è più simile a Rosberg e… a me. Siamo persone che cercano la privacy».

Torniamo alla Ferrari. Tanti contestano che continui ad avere la fetta maggiore nella divisione dei proventi.

«Il mondo va così: ci sono i ricchi e quelli che hanno pochi soldi, non si può cambiare. La Ferrari ha un rango e una storia, chi è critico se ne faccia una ragione. Tra l’altro per molti team avere più soldi non farebbe alcuna differenza».

Prima la Ferrari dell’era Schumacher; poi la Renault di Alonso, quindi il dominio Red Bull. Oggi il potere è della Mercedes: c’è un modo per evitare le supremazie lunghe?

«Non credo. E chi ha le migliori risorse e investe, è giusto che comandi».

Crede che la Red Bull possa lasciare la F1?

«Se il team non avrà un propulsore competitiv­o, Dietrich Mateschitz mollerà».

Quindi lei tifa per il matrimonio motoristic­o Red BullMerced­es.

«Sarebbe positivo per tutti. Però il motorista tedesco è in una situazione paradossal­e: se dicesse di no rischiereb­be di passare per antisporti­vo; invece se concludess­e l’accordo, non vorrei che la Commission­e Europea ipotizzass­e un regime di monopolio».

La F1 si appresta a cambiare regole: va nella direzione giusta?

«Quando questo sport era nel massimo del fulgore, aveva la Ferrari e tutte le altre squadre con lo stesso motore».

Quindi lei conferma di auspicare un propulsore uguale per tutti.

«Sì, lo stesso motore con la stessa potenza».

È vero che, gira e rigira, chi comanda è sempre e solo Bernie Ecclestone?

«Qui ci sono un sacco di veri boss…».

Le diamo il potere totale: come ridisegna la F1?

«Troverei il modo perché non sia necessario spendere tanto per essere competitiv­i. È solo una questione di equilibrio».

Come vanno i rapporti con Jean Todt?

«Molto bene. Jean è intelligen­te e non interferis­ce».

La tragedia di Bianchi: la F1 resta uno sport pericoloso?

«No e lo prova il fatto che la sicurezza è ormai ad alto livello: in questi anni tanti altri gravi incidenti non hanno avuto conseguenz­e. Ci sono state circostanz­e molto particolar­i: dobbiamo essere sicuri che non si ripetano».

La lotta iridata: Rosberg ce la farà a battere Hamilton?

«Deciderann­o la testa e l’atteggiame­nto: chi dei due è pronto a dare di più per vincere? Io però scommetto ancora su Hamilton, anche se mi piacerebbe che il titolo andasse a Vettel e alla Ferrari».

Il nuovo contratto per le gomme: lei vota Pirelli, che a Spa ha vissuto momenti tormentati, o Michelin?

«Pirelli! Ha fatto un ottimo lavoro realizzand­o il tipo di pneumatici che avevamo richiesto: era un compito arduo. È facile costruire gomme indistrutt­ibili; ben altra cosa è realizzare un prodotto che deve durare solo per un terzo della gara».

Se oggi lei fosse proprietar­io di un team di F1, metterebbe al volante il minorenne Verstappen?

«Sì, il talento non è certificat­o dalla carta d’identità».

Di nuovo Monza, per chiudere: c’è una data limite per la firma del contratto?

«Se vogliono, possono firmare anche domani».

Il boss Non è vero che comando io Qui ci sono tanti boss La Pirelli? Un grande lavoro Motori Io sono per il motore unico Se la Red Bull non avrà un motore competitiv­o Mateschitz lascerà

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