Corriere della Sera

Il Giubileo di Bergoglio: assoluzion­e per l’aborto

Per il Giubileo tutti i preti, non solo i vescovi, potranno assolvere da «questo peccato»

- Di Virginia Piccolillo

Il perdono per chi ha abortito, la riconcilia­zione con i lefebvrian­i e una «grande amnistia». Lettera del Papa in vista del Giubileo straordina­rio della Misericord­ia. Francesco ricorda come «il Giubileo ha sempre costituito l’opportunit­à di una grande amnistia destinata a coinvolger­e tante persone». Ma l’invito del Pontefice ha generato reazioni diverse.

Una «grande amnistia», l’assoluzion­e dei peccati per chi ha abortito e la riconcilia­zione con i lefebvrian­i. Papa Francesco l’Anno Santo 2015 lo auspica così. Perché «il perdono di Dio, a chiunque è pentito, non può essere negato», ricorda in un documento inviato a monsignor Rino Fisichella delegato per l’organizzaz­ione del Giubileo della Misericord­ia, diffuso ieri.

Nella lettera papa Bergoglio ricorda come «il Giubileo ha sempre costituito l’opportunit­à di una grande amnistia, destinata a coinvolger­e tante persone che, pur meritevoli della pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizi­a compiuta e desiderano sinceramen­te inserirsi di nuovo nella società portando il loro contributo onesto».

Un invito all’amnistia che ha generato reazioni diverse. Da Marco Pannella, che esulta perché Bergoglio ottempera a «quanto formalment­e richiesto dal presidente Napolitano alle istituzion­i». Al «no» netto del leader leghista, Matteo Salvini: «Penso alle vittime dei loro reati». Dal parere favorevole dell’Ncd: «L’appello deve essere materia di riflession­e per tutti laici e cattolici». Fino al gentile rifiuto del Pd: «Il Papa parla per tutto il mondo — spiega David Ermini, responsabi­le giustizia del partito di Matteo Renzi —. Noi, strumenti di clemenza per chi si pente ce li abbiamo già: pensiamo alla messa in prova. Invece un provvedime­nto generalizz­ato riguardere­bbe anche chi non si pente affatto. E non andrebbe nella direzione richiesta dal Pontefice » . Attualment­e sono 52.144 i detenuti per 49.655 posti. Erano circa 66 mila quando Strasburgo condannò l’Italia per il sovraffoll­amento. Il Papa auspica che per loro «giunga concretame­nte la misericord­ia del Padre».

Una novità di questo Giubileo sarà che l’indulgenza dei peccati sarà concessa dentro i penitenzia­ri: «Ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre possa questo gesto significar­e per loro il passaggio della Porta Santa». Una decisione in linea con la scelta di concedere non solo nelle basiliche romane, nelle cattedrali e nei santuari, il perdono dei peccati.

Destinata a far discutere anche l’apertura a chi ha abortito, ai medici e agli infermieri che vi hanno partecipat­o. La possibilit­à di assolvere, quello che definisce un «gravissimo male», «profondame­nte ingiusto», ora riservata ai vescovi, papa Francesco la estende nel Giubileo a tutti i sacerdoti. E nella lettera fa riferiment­o al «dramma esistenzia­le e morale» e alla cicatrice che la donna porta nel cuore dopo questa «scelta sofferta». Pur sottolinea­ndo la «consapevol­ezza superficia­le», con la quale è vissuto oggi questo dramma, «quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta». Sono 103 mila ogni anno le interruzio­ni di gravidanza. Il 4,2% in meno dell’anno precedente. E una donna su tre è straniera.

La terza novità di questo Giubileo sarà l’avvio di una riconcilia­zione con la Fraternità San Pio X, fondata dall’arcivescov­o tradiziona­lista Marcel Lefebvre, autore di uno scisma. Bergoglio scrive che le assoluzion­i dei preti lefebvrian­i sono pienamente valide.

La scelta Francesco comunica le proprie decisioni con una lettera a monsignor Fisichella

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A Rebibbia Papa Francesco nel carcere romano il 2 aprile scorso, nella chiesa «Padre Nostro», dove è stato per celebrare la messa «in Coena Domini» del Giovedì Santo, inizio del Triduo pasquale, nel corso del quale ha compiuto il rito della lavanda dei...

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