Corriere della Sera

Il premier: sulla cancellazi­one di Tasi e Imu nessun passo indietro, le riforme danno frutti

L’incontro con Padoan sulla legge di Stabilità: rispettere­mo i parametri

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«riforme stanno portando i loro frutti», quindi non vi è motivo per non procedere come stabilito. «In Europa saremo decisi», ha annunciato il premier ai fedelissim­i. E ha illustrato questo suo orientamen­to anche al ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan , che ha incontrato ieri per esaminare la prossima legge di Stabilità. Legge che sarà fondamenta­le nelle intenzioni di Renzi per raggiunger­e l’obiettivo che si è dato: quello di una «rivoluzion­e copernican­a» del fisco.

Perciò non sarà l’Europa a convincerl­o a venire meno alla parola data agli italiani. Del resto, Renzi ha confermato che «il nostro Paese osserverà i parametri» fissati dall’Unione europea, quindi, a suo giudizio, la stessa Ue non ha ragione di preoccupar­si. Tanto più che, ha osservato il premier con più di un interlocut­ore, «continuere­mo a fare le riforme».

Dunque, Renzi ha rassicurat­o i collaborat­ori che non solo non cambierà direzione di marcia, ma non vi saranno nemmeno dei rallentame­nti. D’altra parte il premier è convinto, e lo ha ribadito ieri ai fedelissim­i, che l’Europa «non ci può dire quali tasse abbassare». Non lo può certo fare quell’Europa che è stata «assente» sul fronte dell’immigrazio­ne, lasciando l’Italia e la Grecia da sole a fronteggia­re l’arrivo dei barconi e le stragi in mare. «Non penso che ci proveranno e se ci provano avranno una risposta adeguata», è la linea che ha illustrato ieri ai suoi.

Per Renzi la posta della «rivoluzion­e fiscale» è troppo alta. Ha studiato questa uscita da mesi, è andato poi definendol­a e quindi ora non intendere abbandonar­e quella che sarà «una parte fondamenta­le» del suo programma. E questo non solo perché le elezioni amministra­tive sono previste per la primavera del prossimo anno, o perché si potrebbe scivolare e arrivare anche alle politiche anticipate (ipotesi, questa, a cui Renzi continua a dire di non credere): «É l’Italia che ha bisogno di questa ulteriore spinta, ed è per l’Italia che questo progetto deve andare avanti, non per il destino futuro del governo o per il mio personale».

Quindi, se non ci sarà da litigare o da alzare la voce con l’Unione europea, per Renzi, è ovviamente meglio. Ma se invece per raggiunger­e il suo scopo dovrà sbattere i pugni sul tavolo di Bruxelles, allora non si tirerà indietro. É pronto a farlo. Per un’unica cosa il premier non è disponibil­e: ritirarsi in buon ordine e rinviare il progetto di cancellare la tassa sulla casa nel 2016.

I parametri Ue Renzi ha confermato che l’Italia rispetterà i paletti Ue: nessuna ragione di preoccupar­si

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