Castiglione e l’accusa di pilotare le gare: «Odevaine mi ha deluso»
Il sottosegretario: «Mai preso soldi. Ncd qui è salita al 39%? Eravamo con l’Udc, e anche i 5 Stelle sono cresciuti»
Luca Odevaine, grande indagato di Mafia Capitale, confessa che sul centro di accoglienza di Mineo ci fu un accordo spartitorio, con gare pilotate in cambio di voti per Nicola Castiglione, sottosegretario all’Agricoltura e allora presidente dell’Unione Province Italiane. Ma nel giorno in cui le confessioni dell’ex capo di gabinetto di Walter Veltroni vengono pubblicate, Castiglione, indagato per turbativa d’asta, ostenta soddisfazione.
«Sono contento — dice, a sorpresa —. Finalmente si ristabilisce la verità: non ho preso soldi. Ho agito nella massima trasparenza. Lo dice anche Odevaine». In realtà nell’interrogatorio con i pm che lo accusano di corruzione, Odevaine parla di gare pilotate in cambio di voti. Castiglione dice di no: «La gestione era trasparente. Se c’era qualcosa di illecito nel rapporto con l’impresa è un fatto grave». E giura: «Mai accorto di nulla. Eravamo in emergenza. Io avrei potuto affidare i lavori in deroga. Invece ho voluto fare la gara».
Però Odevaine dice che volesse far vincere il consorzio Sisifo. Castiglione nega: «Io non ho mai fatto alcun incontro per parlare di gare. Lo stesso Odevaine dice che non ho detto esplicitamente che dovesse vincere». E tira in ballo anche l’Anticorruzione di Raffaele Cantone: «Nella gara di dicembre io ho avuto un parere dell’anticorruzione. Ce l’ho qui: è il numero cento. Mi dà atto che, come soggetto attuatore, ho agito bene. Dicono che non potevo non sapere? Rispondo che questo vale anche per l’allora commissario straordinario Gabrielli e l’allora ministro dell’Interno Maroni».
E i voti presi in cambio di cui parla Odevaine? L’ex sottosegretario scuote la testa: «Ma dove si sarebbe esplicato questo appoggio? Io non l’ho capito. Nelle politiche del 2013 eravamo ancora Pdl, che ha avuto il 30% dei voti nel collegio della Sicilia Orientale. Mineo era in linea con questo risultato. Si è enfatizzato tanto il dato delle Europee. A parte che quel 39% era assieme all’Udc. Ma in termini assoluti sono 700 voti. Allora anche i Cinquestelle dovrebbero essere sospetti: hanno avuto il 35%, noi il 39%».
Ma dei Cinquestelle Odevaine non parla. Invece coinvolge Castiglione per l’appalto truccato del Cara di Mineo. Confermando ciò che le microspie avevano già accertato. «Quella struttura venne requisita dall’ex ministro Maroni. Non da me — è la replica —. Odevaine l’ho chiamato io. Ma perché era il miglior tecnico in circolazione. E chiesi prima a Gabrielli, che disse di sì». Il fatto che sia stato il capo di gabinetto di Veltroni non c’entra nulla, assicura: «Era un esperto. Aveva gestito lo sgombero dei rom a Roma. Mi ha deluso. Così come ha deluso molta gente».
L’authority «A dicembre ho avuto un parere dell’anticorruzione. Ce l’ho qui: è il numero cento» L’ex capo del gabinetto di Veltroni l’ho chiamato io: era il miglior tecnico in circolazione