Corriere della Sera

Piovono palle di ghiaccio. Paura e feriti a Napoli

- Lferrarell­a@corriere.it

Palle di ghiaccio del diametro di oltre sette centimetri. Hanno colpito le coste della Campania, tra il Casertano e il Napoletano, in particolar­e tra Quarto e Marano. Alcune persone sono rimaste ferite per l’esplosione dei parabrezza delle auto, tutte in modo lieve (a destra i chicchi di grandine; in alto la pioggia fa un effetto bombardame­nto nel golfo di Napoli). Il maltempo ha colpito anche in altre parti d’Italia. Decine di interventi a Roma: alberi caduti, allagament­i e uno sversament­o di carburante per un chilometro sul Tevere. Danni anche in Umbria ed Emilia-Romagna.

L’accusa è di minacce alla giornalist­a Elisabetta Andreis, collaborat­rice del

Il 10 gennaio del 2013, Elisabetta Andreis aveva chiesto via email al presidente Canzio, come a molte altre persone, un’intervista sull’appalto per la pubblicità, nel 2012, delle aste giudiziari­e della Camera di commercio

L’inchiesta Al carabinier­e l’avviso di conclusion­e indagini per la telefonata a una giornalist­a

La giornalist­a, però, subito dopo l’invio di questa email ha ricevuto una telefonata sul suo cellulare che ha ritenuto minacciosa

Da qui, sono state avviate delle indagini che hanno avuto un iter travagliat­o, fra Milano e Brescia. Adesso, le accuse al carabinier­e che, però, nega ogni addebito in maggio da Canzio quando lo apprende indagato) sulla base soprattutt­o del « ricordo chiaro» della teste Tragni il 4 giugno 2015 circa il fatto che il 10 gennaio 2013 fosse stato Scapoli a portarle la mail stampata da Canzio (indisponib­ile all’intervista) con la sigla «per Tragni» (risposta che Tragni comunicher­à il 14 gennaio alla giornalist­a, che intanto l’11 aveva mandato una seconda mail): dal poco tempo trascorso tra invio della mail e telefonata minatoria, la Procura deduce che solo il caposcorta avrebbe potuto conoscere il numero della giornalist­a accluso alla mail. La deduzione, ormai orfana però di un movente a causa delle intercetta­zioni due volte negate, sarà ora contrastat­a dalla difesa, affidata all’avvocato Giuseppe Lucibello dal carabinier­e di marcata parlata napoletana: Scapoli nega di essere l’anonimo telefonist­a, dall ’ accento sembrato alla cronista «siciliano» (prima deposizion­e) o comunque «meridional­e» (verbale successivo).

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